Se la direttiva Casa Green venisse recepita dall’Italia, secondo uno studio condotto dal Politecnico di Milano, andrebbe efficientato il 40% del parco immobiliare italiano che comporterebbe l’attivazione di 800 mila cantieri all’anno
Direttiva case green, nuove classi di prestazione di resistenza al fuoco e linee guida sulla finanza sostenibile, tutto questo è successo nel mondo dell’edilizia questa settimana
Adeguarsi alla Direttiva EPBD costerebbe 180 miliardi
Secondo un modello elaborato da Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, presentato il 19 giugno, l’adeguamento alla EPBD costerebbe circa 180 miliardi di euro.
L’edizione del 2024 esamina i progressi a livello nazionale nel conseguimento degli obiettivi relativi all’efficienza energetica, analizzando aspetti tecnologici, di mercato e normativi.
Se la direttiva Casa Green venisse recepita dall’Italia, dai calcoli contenuti nel report risulta che sarebbero da efficientare almeno il 43% degli immobili in classe G, che rappresentano circa il 40% del parco immobiliare italiano. Un intervento che, da solo, costerebbe tra i 93 e i 103 miliardi di euro, a cui ne andrebbero aggiunti altri 80 per coprire il restante 45%, e intervenire sugli edifici delle altre classi energetiche.
Lavorare sul 43% di cinque milioni di edifici (la stima dei più inefficienti) in quattro anni vorrebbe dire attivare 800mila cantieri all’anno.
Per Vittorio Chiesa, direttore di E&S, “bisognerà intervenire in maniera molto più estensiva sul territorio in termini di numero di edifici, sempre che il comparto dell’edilizia possa gestire un numero enorme di cantieri in così pochi anni, e anche che i prodotti e i materiali siano disponibili e a un prezzo in linea con quanto previsto dalle stime. Parte di queste risorse dovrebbe arrivare da un nuovo grande piano di finanziamenti europei, ma occorre una pianificazione attenta e la messa a punto di strumenti di supporto alla riqualificazione energetica”.
Nuove classi di prestazione di resistenza al fuoco
Nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 16 giugno 2024 è stato pubblicato il Regolamento Delegato UE 2024/1681 della Commissione del 6 marzo 2024, che integra il Regolamento UE 305/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, definendo classi di prestazione in relazione alla resistenza al fuoco dei prodotti da costruzione.
Il nuovo Regolamento fornisce definizioni, prove e criteri di prestazione.
In particolare, si stabiliscono classi di prestazione aggiornate agli sviluppi tecnologici e di mercato più recenti, da utilizzare nelle norme armonizzate. Le classi di prestazione sono espresse in minuti, salvo diversa indicazione, per elementi portanti con funzione di compartimento incendio, come finestre da tetto, lucernari e sistemi di chiusura.
Fra gli elementi o prodotti non portanti con funzione di compartimento incendio si citano finestre fisse, porte resistenti al fuoco, finestre apribili (su pareti e tetti), lucernari apribili e sistemi di chiusura (compresi quelli muniti di vetrature, dispositivi di chiusura e altri accessori per serramenti).
Le linee guida dell’Ispra sulla finanza sostenibile
L’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), in accordo con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha redatto un vademecum per le regole della rendicontazione green, evitare la discrezionalità nella definizione dei criteri ESG e aiutare le aziende a gestire i costi.
Le linee guida, raccolte nel documento La sfida ambientale per la finanza sostenibile. Metodologie, informazioni e indicatori ambientali, sono consultabili fino al 31 agosto e contengono 29 indicatori di impatto ambientale e di rischio fisico, schede di calcolo e la metodologia per misurare le emissioni di gas serra.
“Abbiamo pensato fosse utile raccogliere tutte le informazioni in uno strumento fruibile per l’intera platea dei soggetti interessati e che mettesse a disposizione anche i dati in possesso di Ispra”, ha dichiarato il direttore generale dell’Istituto Maria Siclari a MF-Milano Finanza. Siclari ha spiegato come “adeguarsi alle nuove norme europee in materia di finanza sostenibile, in particolare il regolamento di tassonomia, è complesso e può risultare anche oneroso. Le linee guida possono agevolare le imprese e gli investitori a impostare la rendicontazione di sostenibilità, e allo stesso tempo a far emergere tutte le informazioni di interesse dei mercati finanziari e degli intermediari bancari, così che anche le decisioni di investimento sostenibile siano prese in modo più consapevole”.
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