Nel 1977 Ensinger proponeva al mercato il primo profilo prodotto in serie per l'isolamento termico di profili metallici per finestre, porte e facciate.
Compie quarant’anni il primo profilo termoisolante prodotto in serie Insulbar, la barretta per il taglio termico nata da un’idea di Wilfried Ensinger, il fondatore della omonima azienda, è stato commercializzato nel dicembre del 1977.
In quegli anni il tema energetico inizia a diventare di grande rilevanza e coinvolge trasversalmente diversi mercati, fra cui anche quello delle costruzioni. La coibentazione degli edifici si trasforma così in un’istanza cogente cui si prova a far fronte con una corposa ricerca sui materiali. Uno dei problemi centrali da risolvere era infatti la dispersione energetica derivante dalle intelaiature metalliche degli involucri esterni.
“I costruttori dei sistemi in alluminio seppero riconoscere i segnali del tempo e studiarono diverse possibilità per aumentare l’efficienza energetica dei loro prodotti. Tra questi anche Ensinger, che divenne un partner per lo sviluppo in tale direzione,” ricorda Wilfried Ensinger.
“E’ stato certamente fondamentale il nostro processo: eravamo gli unici a poter fornire prodotti plastici rinforzati con fibre di vetro mantenendo la precisione richiesta”, prosegue Wilfried Ensinger. “Secondo la norma DIN le tolleranze erano di +/- 0,2 mm il che però non era comunque sufficiente per questo tipo di applicazione. Noi invece eravamo in grado di offrire tolleranze di +/- 0,02 mm in forma di barrette estruse finite.”
Quando il costruttore di sistemi Wicona si rivolse a Ensinger, venne deciso di utilizzare la poliammide 66 rinforzata con fibre di vetro poiché il suo coefficiente di dilatazione termica corrispondeva perfettamente a quello dell’alluminio. Le tensioni in caso di sbalzi di temperatura venivano così minimizzate e il composito di alluminio e plastica poteva essere rivestito anche con trattamento termico sino a 200°C. La resistenza del materiale e la sua compatibilità vennero poi anche verificate – insieme a Basf – con circa 70 sostanze e processi allora normalmente impiegati nella costruzione di finestre.
Per ottenere che la barretta in plastica alloggiasse in loco in modo duraturo, stabile e sicuro, Ensinger aveva previsto un accoppiamento geometrico per la massima aderenza: dopo l’inserimento, la guida in alluminio doveva collegarsi in senso longitudinale con la barretta isolante, generando così gli attuali processi di zigrinatura e assemblaggio. Il nuovo tipo di assemblaggio venne quindi scrupolosamente testato insieme all’istituto ift di Rosenheim e all’Istituto Federale Tedesco per la ricerca e la prova di materiali BAM.
Grazie ai risultati positivi ottenuti dai test, nel 1977 arriva la produzione in serie e da allora il profilo è stato commercializzato – nonché continuamente perfezionato – in tutto il mondo con il marchio Insulbar.
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