Intesa per promuovere le modalità corrette per accedere al Bonus Mobili e per supportare i CAF referenti a CGIL-CISL-UIL nell’assistenza fiscale a 10 milioni di consumatori
Diffondere presso tutti i consumatori italiani un “Vademecum operativo” per l’utilizzo delle detrazioni fiscali a favore dell’acquisto di arredi destinati ad abitazioni soggette a ristrutturazione.
Coinvolgere attivamente i Centri di Assistenza Fiscale referenti a CGIL-CISL-UIL, a garanzia di una corretta fruizione del beneficio fiscale da parte dei cittadini.
Questi i due obiettivi dell’accordo siglato tra FederlegnoArredo e Feneal UIL, Filca CISL e Fillea CGIL, i tre sindacati della filiera dell’arredo. Il retroscena dell’intesa è quello della crisi drammatica che ha colpito il settore Legno-Arredo che ha perduto 50 mila posti di lavoro e la chiusura di 12 mila imprese. Da qui l’esigenza di unire le forze di FederlegnoArredo e dei sindacati per mettere in atto una nuova politica industriale per la ripresa dei consumi nazionali e dell’occupazione.
Come noto FederlegnoArredo, Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, all’interno di un’ampia alleanza di filiera, avevano chiesto e ottenuto dal Governo Letta la proroga del Bonus Mobili fino al 31 dicembre 2014. «L’accordo – spiega Valeriano Canepari, presidente della Consulta Nazionale CAF – prevede la promozione del Vademecum Operativo e il supporto dei CAF nazionali nell’assistenza delle pratiche di assistenza fiscale interessate dal Bonus Mobili». Un’assistenza di qualità, quindi, a cui si aggiungerà un’efficace attività promozionale tra gli oltre 10 milioni di utenti dei CAF.
«La firma di oggi – sottolinea Roberto Snaidero, presidente FederlegnoArredo – è un altro passo dell’attività che, insieme ai sindacati, stiamo portando avanti con sempre maggiore convinzione e efficacia a favore di una politica industriale tesa a rilanciare il settore legno-arredo, uno dei motori della nostra economia».
Grazie all’intesa 10 milioni di consumatori conosceranno meglio sia il Bonus Mobili che le modalità per accedervi. E in effetti è possibile che, a ritroso, numerosi consumatori possano essere stimolati a intraprendere i lavori di recupero del patrimonio edilizio che danno diritto al Bonus Mobili.
Ricordiamo in grande sintesi che danno diritto al Bonus Mobili (che attualmente prevede la detrazione fiscale del 50%) lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia.
Il Bonus Mobili che peraltro dà diritto anche all’acquisto di elettrodomestici nuovi in classe non inferiore alla A+ (e A per i forni) vale per lavori eseguiti tra il 6 giugno 2013 e il 31 dicembre 2014.
Tra i lavori ammessi vi è anche la “sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso, realizzazione di recinzioni” che godono delle detrazioni, attualmente al 50% fino al 31 dicembre 2014, del Bonus Casa. Come ben spiegato all’interno del “Vademecum operativo”, qui allegato, realizzato da Federlegno, Federmobili, Angaisa, e Feneal UIL, Filca CISL e Fillea CGIL.
Lo stesso Vademecum ribadisce che non danno diritto al Bonus Mobili i cosiddetti mini-lavori come come quelli finalizzati ad evitare infortuni domestici (es. il montaggio di vetri anti-infortunio o l’installazione del corrimano) e gli interventi relativi all’adozione di misure volte alla prevenzione di atti illeciti da parte di terzi (allarmi, porte blindate, grate alle finestre, spioncini alla porta di ingresso, sensori di movimento etc…) secondo l’interpretazione restrittiva della Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 29/E del 18.09.2013.
Tra i prodotti esclusi dal Bonus Mobili anche le porte interne, le tende, le pavimentazioni (ivi compreso il parquet).
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