Riflessioni di un imprenditore del serramento, Francesco Mangione, alla luce dell'arrivo della Guida al Superbonus 110% dell'Agenzia delle Entrate e della necessità di una difesa e tutela unitarie del settore serramenti
La Guida al Superbonus dell’ Agenzia delle Entrate si presta ai primi commenti (clicca qui) e e alle riflessioni, come quelle che ci gira Francesco Mangione, imprenditore del settore, alla luce del problema dei prezzi massimi ventilati da una bozza del DM in arrivo e delle vicissitudini che sta vivendo il mondo del serramento. (EB)
La Guida al Superbonus dell’Agenzia delle Entrate è stata, in genere, bene accolta dal pubblico. E’ apprezzabile il nuovo modo di comunicare dell’Agenzia delle Entrate, con approccio scevro dal burocratese e comprensibile ai cittadini. Ovviamente saranno comunque gli esperti e i tecnici ad accompagnare il fruitore, ma è giusto così.
Tuttavia, la filiera con le decine di migliaia di addetti rimane in ambasce, si staglia minacciosa l’ombra dei prezzi massimi.
Ciò è sintomo di un dirigismo sovietico anni 60 che potrebbe avere un minimo (ma davvero minimo) di giustificazione sugli interventi al 110%. Bastava limitarsi al 75% e non staremmo ora a discutere. Invece mai e poi mai giustificabile laddove il consumatore godrebbe del 50% di bonus e pertanto dovrebbe avere la sacrosanta facoltà di scegliere i prodotti senza limitazione alcuna.
Insomma, la coperta è corta. E’ stato promesso inopinatamente un caldo tepore a tutti. Ora si vuole rimediare massacrando con i prezzi massimi l’intera filiera.
Ulteriore ansia per il cassetto fiscale mensile anziché annuale. In tal caso interviene il puro calcolo del costo per maggior oneri finanziari. Insomma, il cassetto fiscale comporta oneri finanziari all’erario aggiuntivi mediamente per 6 mesi. Teniamo presente che oggi il rendimento per i Bot a 6 mesi è negativo!
Nessun costo finanziario per supportare la misura che darebbe ossigeno alla filiera. Cosa diversa è se il problema fosse relativo a disponibilità di cassa (Leggasi l’articolo a pagina 8 del sole 24 ore di sabato “il nuovo deficit riaccende la battaglia del MES”).
La somma delle due questioni (prezzi massimi /apertura cassetto fiscale) conferma che quando si lanciano progetti faraonici e velleitari senza disporre “I picciuli”, i nodi prima o poi vengono al pettine . Viene confermato che la ricerca spasmodica di consenso dei politici la debbano, poi, pagare le imprese, ovvero coloro che dovrebbero essere protagonisti del “decreto rilancio “ (il cane che si morde la coda ).
Forse è arrivato il momento di comprendere perché il settore dei serramenti sta trovando tante difficoltà tra Ministeri, Enea, Agenzia delle Entrate. Ma questo sarà argomento del prossimo blog.
Francesco Mangione, SPI Finestre
a cura di EB
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