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AI, come utilizzarla in ambito aziendale

L’AI (Artificial Intelligence) o Intelligenza Artificiale è un argomento sempre più rilevante anche in ambito aziendale. Ma che cos’è l’AI e come funziona? Ma soprattutto, come può essere utilizzata dall’azienda?

L’AI (Intelligenza Artificiale) è ormai protagonista indiscussa delle cronache tecnologiche. Secondo le previsioni di IBM, ben il 74% delle imprese globali la implementerà nel prossimo futuro. Una recente ricerca di McKinsey ha rivelato che tra il 50% e il 60% delle aziende ha già adottato strumenti o risorse di AI. Le imprese stanno sfruttando queste tecnologie per risparmiare denaro, aumentare l’efficienza, generare insights utili e aprire nuovi mercati.

Nonostante l’intelligenza artificiale non sia una novità – esiste infatti da decenni – la sua influenza sta crescendo grazie alla velocità di elaborazione e all’accesso a enormi quantità di dati. Probabilmente hai già interagito con un’AI: dagli assistenti vocali come Siri e Alexa, ai chatbot dei servizi clienti che ti guidano nella navigazione online. Con la sua integrazione sempre più profonda nella nostra vita quotidiana, l’intelligenza artificiale si sta radicando in modo irreversibile nel tessuto della nostra società.

Cos’è l’AI (Intelligenza Artificiale)?

Il termine “intelligenza artificiale” fu coniato nel 1956 durante una conferenza accademica al Dartmouth College, evento che ha dato il via ufficiale alla ricerca in questo campo. Tuttavia, l’idea di meccanizzare il cervello umano ha radici antichissime, presenti in miti, leggende e automi delle civiltà antiche. Filosofi, matematici, ingegneri, psicologi, informatici, neuroscienziati e molti altri esperti hanno contribuito per oltre duemila anni allo sviluppo di metodi di ragionamento formale. Per chi volesse approfondire la storia dell’intelligenza artificiale, consigliamo letture come “La filosofia degli automi. Origini dell’intelligenza artificiale” curata da Vittorio Somenzi e Roberto Cordeschi (Mimesis Editore, 2022) e “L’intelligenza artificiale. Una guida per esseri umani pensanti” di Melanie Mitchell (Edizioni Einaudi, 2022).

L’intelligenza artificiale può essere definita come un campo di ricerca dedicato allo sviluppo di algoritmi e sistemi capaci di emulare funzioni cognitive umane. L’obiettivo è migliorare nelle macchine capacità come apprendimento, ragionamento, riconoscimento di modelli, risoluzione di problemi, percezione visiva, comprensione del linguaggio e pianificazione.

Le AI si possono classificare secondo diversi criteri, tra cui la capacità di imitare caratteristiche umane, la tecnologia utilizzata, le applicazioni nel mondo reale e la teoria della mente. Seguendo questi parametri, le intelligenze artificiali si dividono in tre grandi categorie: intelligenza artificiale ristretta o applicata (ANI), intelligenza artificiale generale (AGI) e superintelligenza artificiale (ASI).

L’AI applicata (ANI) include sistemi progettati per eseguire compiti specifici all’interno di vincoli limitati, come i sistemi di guida autonoma, il riconoscimento facciale, il monitoraggio dei social media, gli assistenti virtuali e i chatbot. L’intelligenza artificiale generale (AGI), nota anche come intelligenza “forte”, è un sistema capace di svolgere qualsiasi attività intellettuale umana, in grado di risolvere problemi nuovi e complessi. Attualmente, non esistono esempi concreti di AGI, sebbene Elon Musk abbia recentemente dichiarato che potrebbe essere sviluppata entro il 2025. La superintelligenza artificiale (ASI) rappresenta un’intelligenza che supera quella umana, ma per ora è solo una teoria o una realtà immaginata nei romanzi e nei film di fantascienza.

Alcune delle principali tendenze emergenti nel campo dell’AI includono l’apprendimento automatico e il deep learning, l’elaborazione del linguaggio naturale (NLP), l’intelligenza artificiale generativa: quest’ultima fa riferimento a una categoria di funzionalità che creano contenuto originale. Un esempio popolare di questo tipo di applicazione è ChatGPT, che ha fatto fare un salto qualitativo a questo tipo di tecnologia mettendola a disposizione di tutti. Secondo una ricerca di Accenture, il 40% di tutte le ore lavorative potrebbe essere influenzato da modelli linguistici di grandi dimensioni (LLMs – Large Language Models) come appunto ChatGPT.

Ma in che modo le aziende, e in particolare le Pmi, possono usare l’intelligenza artificiale per migliorare il proprio marketing? Come sottolinea Michele De Capitani nel suo libro “Intelligenza Artificiale & Marketing” l’IA e il marketing digitale si fondono in modo naturale ed estremamente proficuo, consentendo un coinvolgimento più profondo con il pubblico, una migliore comprensione dei clienti, una creazione più efficiente di contenuti, l’ottimizzazione di strategia pubblicitarie, ecc. Tutto questo è oggi possibile, ma è fattibile solo nella misura in cui si padroneggiano determinate conoscenze, come la capacità di elaborare adeguati prompt – ossia le istruzioni che si danno all’AI – nella generazione di contenuti. Pertanto, per l’efficace sfruttamento di questi strumenti si richiede non solo certe capacità tecniche, ma anche la comprensione delle strategie di marketing sottostanti.

AI: Schermata iniziale di ChatGPT
Schermata iniziale di ChatGPT

 

Migliorare il servizio clienti

Se implementato correttamente, un chatbot AI sul tuo sito web, può migliorare il percorso utente per i tuoi clienti. Ti consentirà di gestire istantaneamente le richieste più comuni che ricevi. Questo può dare a un tuo collaboratore la libertà di affrontare questioni più complesse che richiedono un tocco umano. Una chatbot, inoltre, non solo è capace di rispondere alle domande più frequenti 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ma può aiutare i clienti nella loro lingua madre, traducendo le conversazioni; fornire raccomandazioni ai clienti sulla base delle discussioni precedenti; guidare i clienti attraverso le pagine più complesse del sito web, fornirti informazioni dettagliate, per esempio le precedenti interazioni del cliente sul tuo sito (se è necessario l’intervento umano).

Effettuare ricerche di mercato e analisi predittive

Strumenti di intelligenza artificiale come ChatGPT ti permette di porre domande e ricevere analisi dettagliate sul tuo settore di attività, che ti aiuteranno a valutare le opportunità di crescita della tua azienda. Invece di passare del tempo a navigare su internet, puoi semplicemente chiedere a uno strumento di AI di raccogliere i dati rilevanti per te. Una volta ottenuti, è possibile utilizzare l’intelligenza artificiale per analizzare questi dati e compilare rapidamente rapporti dettagliati.

L’analisi predittiva è una delle applicazioni più potenti: si basa sull’uso di dati storici e algoritmi di machine learning per prevedere comportamenti futuri, tendenze di mercato o risultati di vendita. L’analisi predittiva può aiutare una Pmi a: prevedere la domanda futura dei propri prodotti o servizi, permettendo di ottimizzare la gestione delle scorte e la pianificazione della produzione; a identificare gruppi specifici di clienti in base al comportamento passato in modo da personalizzare le offerte di marketing, migliorando l’efficacia delle campagne promozionali; prevedere quali tipi di campagne marketing avranno maggior successo con determinati segmenti di clienti, consentendo di allocare risorse in modo più efficace.

Creare contenuti per il sito web

Spesso nei miei articoli ho sottolineato l’importanza dei contenuti per il sito web e il blog aziendale. Una caratteristica peculiare di intelligenze artificiali come ChatGPT, Google Gemini o Claude di Anthropic è la capacità di fornire contenuti su richiesta. Tutto quello che si deve fare è fornire un comando/prompt descrivendo contesto, informazioni chiare e specifiche e definendo i parametri di risposta. Testi generali di presentazione, descrizioni di prodotti e servizi, post per il blog: tutto questo può essere generato in pochi minuti. È consigliabile comunque rivedere ed eventualmente modificare il contenuto proposto per assicurarsi che sia corretto e in linea con lo stile e il tono di voce dell’azienda. Si può settare l’AI perché generi testi secondo uno stile e un tono di voce desiderato, ma è sempre auspicabile una supervisione umana.

La gestione dei social media

L’intelligenza artificiale naturalmente può essere un’ideale fonte di ispirazione per i post da pubblicare nei vari social media. Non solo. L’Ai ha molti utilizzi quando si tratta di social media. Puoi creare immagini uniche utilizzando strumenti come Dall-E 3, Midjourney, Hotpot.ai, Deep Dream Generator, Freepik. Puoi usare una combinazione di strumenti: ad esempio puoi creare i testi dei post con ChatGPT e impaginarli in automatico in un lay-out creato con Canva. Hai la possibilità di ottenere informazioni sulla tua attività sui social media con Insights di Hootsuite. Genera idee con un solo clic e riutilizza i tuoi contenuti esistenti decine di volte, aiutandoti ad aumentare il tuo coinvolgimento su tutte le piattaforme social con l’Assistente AI di Buffer. Puoi prevedere quanto saranno efficaci i tuoi post con Phrasee.co o programmare la pubblicazione dei tuoi contenuti negli orari migliori usando SproutSocial. Tutti questi strumenti utilizzano funzionalità di intelligenza artificiale per supportare la tua attività sui social.

Supporti nelle varie attività

Oltre ai contenuti per il sito web e i social, puoi usare l’AI per tutte le comunicazioni di marketing, comprese e-mail di benvenuto per nuovi clienti o e-mail di vendita per clienti potenziali. Ecco altri esempi: grazie a Lumen5 trasformi automaticamente i post del blog in video o le registrazioni zoom in clip accattivanti; puoi creare presentazioni coinvolgenti con Beautiful.ai o Tome.app; con Otter.ai ottieni un assistente AI che durante le tue riunioni registra l’audio, scrive note, acquisisce automaticamente diapositive e genera riepiloghi, interfacciandosi con Zoom, Microsoft Teams e Google Meet; Lavender.ai si integra con i browser di posta elettronica per aiutarti a scrivere email personalizzate in modo veloce ed efficiente, fornendoti, notizie, approfondimenti, dati sulla personalità del destinatario e suggerimenti per ottimizzare ogni invio. Qualunque sia la tua esigenza è probabile che vi sia una AI in grado di fornirti un supporto. Per cercare quella che fa al caso tuoi puoi usare le seguenti directory: Futurepedia.io o Theresanaiforthat.com

L’importanza della formazione

La tecnologia da sola non è sufficiente: come sempre il vero motore di cambiamento è rappresentato dalle persone che la utilizzano. In questo contesto la formazione assume un’importanza cruciale. Fornire ai propri collaboratori le competenze necessarie per utilizzare efficacemente l’AI, come la capacità di formulare prompt adeguati e corretti per sistemi di elaborazione del linguaggio naturale, non solo amplifica il potenziale dell’AI stessa, ma consente anche di evitarne gli usi impropri o inefficaci, che possono portare a risultati fuorvianti o non ottimali. Investire nella formazione, pertanto, significa investire direttamente nel successo dell’integrazione dell’AI nella propria azienda, garantendo che ogni collaboratore possa contribuire attivamente al processo di trasformazione digitale. Per ogni Pmi tale investimento è un passo strategico che prepara l’organizzazione ad affrontare le future evoluzioni di questa tecnologia.

a cura di Mauro Zamberlan