Oggi sembra che tutto debba essere smart: oggetti, aziende, prodotti, rivendite,… tutti intelligenti, digitalizzati e veloci. Chi non si adegua potrebbe non avere molto futuro...
Sempre più oggi si parla di smart home, smart building e necessariamente di “smart windows and doors”, ovvero di domotica e serramenti intelligenti. Se ne parla nelle fiere e nei convegni (come a Forum Serramenti) e se ne scrive sempre di più su giornali, riviste e siti internet.
Il tema della Smart Home è emerso con forza durante la conferenza stampa di presentazione delle fiere Fensterbau Frontale e Holz-Handwerk.
Ne ha parlato Jürgen Benitz-Wildenburg secondo cui la richiesta di sistemi Smart Home da inserire in un involucro è in continua ascesa. Le grandi multinazionali high-tech come Amazon, Google, Apple stanno spingendo soluzioni proprie. Secondo l’esponente di ift le aziende devono essere in grado di poter offrire serramenti intelligenti rispondendo anche a necessità prima impensabili.
Una finestra non è più solo una finestra ma può diventare un sistema di sicurezza se, ad esempio, all’interno del vetro si inserisce un chip in grado di riconoscere un malfunzionamento o un tentativo di effrazione. Indispensabile però saper trattare questi device che nascono per garantire tranquillità ma essi stessi devono essere sicuri sia nel loro funzionamento sia nella gestione. Il problema è semmai riuscire a fondere competenze di tipo meccanico, tipiche del mondo del serramento, con il know-how digitale.
Sarà quindi interessante a questo proposito la mostra “Smarthome porte+finestre” che ift organizza in occasione della prossima edizione di Fensterbau Frontale, dal 21 al 24 marzo 2018, dove verrà presentata -questa è la promessa – la semplicità di progettazione, montaggio e configurazione dei componenti elettronici. Dell’iniziativa sono partner le aziende: Alumat, Fuhr, Gayko, Gealan, Hautau, Multifilm, Oknoplast, Ottostumm, Retro Solar, Schüco, Somfy, Ventana e Wicona.
Il punto sulla ‘smartizzazione’
L’edilizia è un settore in cui la digitalizzazione è sempre più indispensabile ma non ancora accettata al 100% dai suoi attori. È però necessario, ha rilevato Benitz-Wildenburg, rendersi conto che diversi fattori stanno influenzando il modo di concepire l’involucro e tutti i suoi componenti, dai cambiamenti climatici allo sviluppo demografico, dall’espansione delle città alla scarsità delle risorse. La richiesta è quella di una sempre maggiore efficienza energetica ed energia prodotta da fonti rinnovabili abbinate a edifici sostenibili e automatizzati ed è proprio per questo che oggi parliamo di SmartHome 4.0.
Se da un lato possiamo usufruire di prodotti sempre più tecnologici ed efficienti, dall’altro abbiamo l’esigenza di farli dialogare per sfruttarli al meglio e di poterli collegare a PC e smartphone per gestirli da lontano e in maniera semplice e rapida. È possibile rendere smart un’abitazione ma la vera sfida per il futuro sarà rendere ‘intelligenti’ gli edifici perché le dotazioni tecnologiche devono rientrare in quelle che sono le offerte base di un immobile che gli consentono di aumentare il proprio valore e rendersi più appetibile sul mercato. Stefano Bellintani, architetto e professore del Politecnico di Milano ha sostenuto questa tesi al Forum del Serramento di Verona durante il quale ha altresì specificato che attualmente il mercato edilizio/immobiliare non si affronta più con il concetto della centralità della costruzione ma della gestione che diventa fondamentale in un edificio 4.0.
Il che significa prepararsi a un mondo in cui molto probabilmente sarà necessario produrre e vendere finestre e porte intelligenti e in cui manutenzione e assistenza post-vendita just-in-time saranno indispensabili.
(om)
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