Normativa

Allegato I, in arrivo Circolare Entrate sui costi della posa

Dopo settimane di attesa e di incertezza è prossimo l’arrivo di un documento dell’Agenzia che impone la contabilizzazione distintiva delle varie voci fatturate al di fuori della fornitura del serramento, escludendo la posa dai massimali in Tabella 1

L’Allegato I del Decreto Requisiti Ecobonus nella sua semplicità tabellare rappresenta purtroppo un tormentone per molti operatori dell’edilizia e della serramentistica, da quando fu reso noto il Decreto confermato successivamente in Gazzetta Ufficiale. Un Allegato I che in testa dice una cosa e alla fine dice l’esatto contrario, come dichiarammo subito appena noto il testo del Decreto Requisiti Minimi prima ancora che fosse pubblicato in Gazzetta Ufficiale (vedi news).

Al di là delle cifre in esso contenute (notoriamente contestate, ad esempio, per gli extra 100€ riconosciuti per scuri e persiane contro la logica di ogni prezzo di mercato riscontrabile dal Brennero a Santa Maria di Leuca) l’Allegato I è sotto tiro per i costi della posa in opera, in modo particolare perché non bene specificata, anche se il termine “opere complementari relative alla installazione e alla messa in opera delle tecnologie” collocato alla fine dell’Allegato I dovrebbe comprendere tale voce.

Più chiarezza sull’ Allegato I

A fare chiarezza, speriamo, dovrebbe intervenire a giorni una Circolare dell’Agenzia delle Entrate che interverrebbe sulla scia della Circolare 24/E dei primi di agosto che già indicava alcune spese ammissibili sostenute in relazione agli interventi che beneficiano del Superbonus, estendendo tali indicazioni agli interventi che godono dell’Ecobonus.

Il senso di questo nuovo intervento dell’Agenzia delle Entrate, ci anticipa un dirigente del MEF, è di permettere la verifica della congruità dei costi dichiarati in fattura.

E più esplicito non potrebbe essere quando dichiara rivolgendosi idealmente, per il tramite nostro, a serramentisti e a rivenditori di porte e finestre: “Non potete installare una finestra da 1000€ e poi metterci sopra 3000 € di manodopera, spese professionali e opere complementari. Il costo deve essere congruo. Nella fattura i costi diversi dalla fornitura dei prodotti devono essere distintamente contabilizzati, uno ad uno, in modo da consentire la verifica successiva da parte dell’Agenzia delle Entrate”.

Il che, aggiungiamo noi, sarà molto facile grazie alla fatturazione elettronica, che in quasi due anni di attività ha permesso di accumulare alcuni milioni di dati nel solo settore serramenti.

Voci da elencare distintamente in fattura

Le voci da elencare, pur dipendendo da cantiere a cantiere, sono diverse: posa in opera, rilievo misure, smaltimento vecchi serramenti, eventuale prestazione professionale, opere complementari alla posa del componente serramento (controtelaio, guaine, nastri di sigillatura, sigillanti, tasselli e viti ecc), eventuale ricorso a ponteggi, piattaforme di sollevamento in opera e strumenti/attrezzature di cantiere…
Il consiglio che viene dal MEF è di mettersi in regola subito cominciando ad inserire in fattura un elenco distintivo delle voci fuori dalla fornitura dei serramenti anziché inserirle in unico calderone.

Pur tenendo conto di questi ulteriori paletti, la emananda Circolare delle Entrate (che probabilmente comprenderà altre indicazioni fiscali oltre che quelle sull’ Allegato I e sulla posa) rappresenterà un elemento di chiarezza rispetto alla ambigua situazione attuale. Infatti, finora a confermare che i costi della posa dei serramenti sono esclusi dai massimali di spesa dell’Allegato I abbiano solo alcune mail delle segreterie dei sottosegretari Fraccaro e Villarosa e una delle FAQ del MEF a cura dello stesso on. Villarosa. Tutti elementi che sarebbero contestabilissimi, detto con grande rispetto, dalla stessa Agenzia delle Entrate, da una Commissione Tributaria o da un giudice.