I dati consuntivi 2016 pubblicati da Assomet sul mondo dell’alluminio vedono segnali di cresciuta della produzione: bene i laminati, positivi gli estrusi e le leghe da fonderia
L’associazione dei metalli non ferrosi Assomet ha pubblicato i dati relativi all’alluminio nel 2016.
I primi dati consuntivi di produzione e uso di alluminio, anche se non definitivi poiché sono ancora parziali i valori della componente di commercio estero, appaiono globalmente positivi. L’impiego totale di metallo leggero in Italia ha superato nel 2016 i due milioni di tonnellate, raggiungendo, per la precisione, 2.040.000 t, con un sostanziale incremento (+ 7,5%) rispetto all’anno precedente.
L’impiego di metallo grezzo non in lega è aumentato dell’11,8%, l’uso di leghe in formati (placche e billette) è salito del 9,1%, mentre la domanda di leghe in pani per fonderia ha fatto segnare una crescita del 3,3%
Per quanto riguarda la produzione di semilavorati, cresciuta nel complesso dell’11,4% a raggiungere le 1.153.000 t, appare particolarmente significativa la performance messa a segno dai laminati (+ 21,7% a 585.000 t), dove il settore del packaging continua a svilupparsi e crescere così come avviene per l’automotive, dove a una consistente ripresa delle vendite di vetture si affiancano sempre nuove applicazioni del metallo e, conseguentemente, la richiesta di sempre maggiori quantitativi.
Anche gli estrusi hanno fornito un contributo positivo al buon andamento dei semilavorati di alluminio nel 2016, registrando un incremento produttivo del 2,8% e raggiungendo quota 554.000 t nonostante il perdurare della crisi nazionale del comparto dell’edilizia, che stenta ancora a ripartire.
Meno sensibile l’incremento del dato relativo alla produzione di leghe per fonderia che, seppur sostenuta dal buon momento dell’auto, ha fatto segnare una crescita solamente dello 0,3% toccando quota 710.000 t.
Meglio è andata per il comparto dei getti di fonderia, la cui domanda, anch’essa sostenuta dall’accentuata dinamica positiva del settore auto, è aumentata del 2,4% fino a 698.000 t rispetto alle 682.000 t registrate nel 2015.
Passando, infine, al commercio estero, le proiezioni elaborate da Assomet su dati Istat relative ai primi dieci mesi dello scorso anno denotano un sensibile incremento delle esportazioni di semilavorati, i quali hanno contribuito al bilancio positivo della produzione nazionale. Nel 2016, infatti, l’export di questi prodotti ha raggiunto la ragguardevole quota di 540.000 t con un aumento del 9,1% rispetto ai risultati dell’anno precedente”.
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