L'imprenditoria italiana capace di fare rete per un “aiuto subito” alle popolazioni terremotate e un supporto concreto. Aperta per un pranzo la nuova struttura Food Village ad Amatrice
Spesso si dice che uno dei pregi degli Italiani sia quello di riuscire ad essere solidali nei momenti del bisogno. Attitudine che ci viene riconosciuta anche all'estero, e che tocca non solo i rapporti personali ma anche quelli imprenditoriali. E' quanto abbiamo avuto modo di vedere il 12 aprile, in occasione del primo pranzo ufficiale all'interno del Food Village di Amatrice, il progetto in corso di realizzazione su progetto di Stefano Boeri grazie ai fondi raccolti da «Un aiuto subito. Terremoto Centro Italia 6.0» del Corriere della Sera e di TgLa7 insieme a TIM.
Importante momento della fase di costruzione del nuovo polo economico di Amatrice, il pranzo ha visto la consegna al Sindaco Pirozzi del primo spazio ultimato, che sarà destinato alla mensa dell'adiacente complesso scolastico ominicomprensivo. Un pranzo solidale di fundraising, aperto anche alla cittadinanza, segno di buon auspicio per il villaggio del food, ormai prossimo all'apertura, nonché un segno di ringraziamento per tutte le aziende e gli imprenditori che hanno già contribuito o che contribuiranno con i loro prodotti all'avvio definitivo della struttura. Presenti all'evento anche i rappresentanti di Asso Group, Gerflor, Lualdi e Oikos che hanno deciso di sostenere concretamente una parte della ricostruzione attraverso sponsorizzazioni a più livelli.
Olga Lualdi per Lualdi, l'azienda che ha fornito porte LCD62 bianco opaco, il modello realizzato nel 62 con l'architetto Luigi Caccia Dominioni, commenta: “Uno degli interventi ha detto che quello che si regala ad Amatrice, Amatrice restituisce. Per noi oggi è stato un momento di grande emozione, abbiamo contribuito a rendere visibile il lavoro invisibile di tantissime persone che dall'estate scorsa lavorano in silenzio per restituire agli abitanti di queste zone il loro territorio”.
Per quanto riguarda le facciate in alluminio e vetro, sui quattro edifici che costituiscono il complesso polifunzionale, sono stati installati complessivamente 600 metri quadri circa di facciate Schüco FW 50 SC. Tre degli edifici sono stati rivestiti dal serramentista sloveno Alprem e uno dal serramentista Esteel srl di Roma.
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