Normativa

Ance sul D.Lgs sulla prestazione energetica in edilizia

L’associazione degli imprenditori edili ha esposto in Parlamento le proprie posizioni sui contenuti dello Schema di Decreto Legislativo che recepisce la direttiva (UE) 2018/844

Ance interviene sullo Schema di decreto legislativo recante “Attuazione della direttiva (UE) 2018/844, che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica”. Lo Schema è un Atto del Governo sottoposto a discussione parlamentare (clicca qui per vederne il percorso) assegnato alla 10.a Commissione permanente (Industria, commercio, turismo) in sede consultiva.

In merito finora sono stati auditi o hanno depositato documenti Enea, Kyoto Club, Federbeton, Ance, Consiglio Nazionale degli Ingegneri, AiCARR, Elettricità Futura, Italia Solare, Assoesco.

Di particolare rilievo è, a nostro avviso, la posizione di Ance, l’associazione degli imprenditori edili, rappresentata da Marco Dettori, vicepresidente Economico-fiscale-tributario, che ha guidato la delegazione associativa. Qui ne evidenziamo i punti essenziali:
– il provvedimento non contiene la previsione, indicata nella Direttiva, di facilitare l’accesso ad appropriati meccanismi finanziari per sostenere la mobilitazione degli investimenti per la ristrutturazione degli edifici;
– occorrerebbe prevedere la stabilizzazione del sistema degli incentivi e delle norme per la riqualificazione energetica degli edifici; l’adozione di politiche di supporto; la semplificazione delle procedure;
– bisognerebbe sollecitare il sistema bancario a sviluppare strumenti innovativi di finanza sostenibile rivolti a famiglie ed imprese. In questo contesto, il sistema delle garanzie pubbliche può costituire un valido strumento di attenuazione del rischio;
– vi è la necessità di estendere anche agli interventi di messa in sicurezza sismica il Fondo di garanzia per la prima casa, oggi applicabile solo agli interventi di efficientamento energetico nonché, al fine di aumentare il numero di ristrutturazioni profonde, di promuovere un accesso paritario al finanziamento, sia nel caso di edifici con prestazioni peggiori, che per i consumatori in condizioni di povertà energetica e per l’edilizia sociale;
– è necessario reintrodurre lo “sconto in fattura” anche per gli interventi di ristrutturazioni importanti di secondo livello (DM 26 giugno 2015);
– sul requisito – indispensabile per accedere agli incentivi pubblici – della qualificazione dei soggetti che operano nell’ambito degli interventi di riqualificazione energetica (vedi news): il vicepresidente di Ance ha sviluppato una serie di ragionamenti interessanti, anche se non sempre condivisibili, che si potranno reperire qui.

a cura di Ennio Braicovich