L’esponente di Confartigianato, produttore di serramenti e normatore, risponde a una affermazione dell’arch. Mauro Lardini di AGC Italia espressa in occasione di un recente meeting di promozione della conoscenza della norma sui vetri di sicurezza.
Ho letto l’articolo (vedi news) sull’interessante evento organizzato da AGC per la formazione relativa alla nuova UNI 7697, iniziativa con la quale concordo in pieno in quanto solo l’informazione potrà evitare spiacevoli conseguenze a coloro che tutti i giorni immettono sul mercato prodotti composti in parti più o meno consistenti di vetro.
Non riesco però proprio a concordare con l’arch.Lardini di AGC Italia, quando con molta enfasi lamenta la “mancanza” di contributi al processo normativo da parte degli “operatori che applicano la norma tutti i giorni”, contributi che sarebbero da sottoporre “…anche in fase di inchiesta pubblica”.
In realtà durante l’iter di approvazione della nuova 7697 i contributi suddetti, e proprio in fase di inchiesta pubblica, erano arrivati dal mondo di coloro che debbono, volere o volare, applicarla tutti i giorni nei confronti dei clienti finali, ossia i serramentisti. I contributi oltretutto giungevano dalle principali associazioni di rappresentanza del mondo artigiano nel quale, voglio ricordarlo, milita la gran parte dei produttori di serramenti di questo Paese.
I commenti di cui sopra, se ben rammento, concordavano in pieno su di un’unica posizione, che in parole povere si potrebbe così riassumere:” nulla in contrario all’inasprimento delle regole di applicazione relative ai vetri dei serramenti, soprattutto se di dimensioni ragguardevoli, ma l’obbligo di vetro stratificato esteso “erga omnes” a tutti i vetri rivolti verso l’interno dell’abitazione, a prescindere dall’altezza dal piano pavimento e dalla loro dimensione, ci sembra una monumentale assurdità”.
Tale posizione, sempre se ben ricordo, è stata a lungo dibattuta durante una tumultuosa e sgradevole riunione tenutasi in UNI, a seguito della quale la Commissione Vetro ha ritenuto opportuno rigettare tout court il “contributo” giunto da una consistente percentuale degli “operatori che applicano la norma tutti i giorni”.
Ora non mi si fraintenda; cosa fatta capo ha e non intendo rivangare accadimenti e situazioni che, per inciso, non ho umanamente piacere di ricordare. Vorrei solo però rammentare all’arch.Lardini, a proposito delle lamentazioni ex post, ciò che pare disse Giolitti ad un suo sottoposto quando lo stesso gli riferì che il popolo si lamentava relativamente alle tasse: “Le pagano? Ebbene si sono guadagnati il diritto di lamentarsi”.
Certamente mi sarei aspettato quantomeno quel minimo di ritegno che fa sì che un individuo che già ha vinto una battaglia (ed in ciò consistette quella riunione) ed ha portato a casa il risultato da lui voluto eviti di prodursi in discorsi che, per coloro che in buona fede e per ottemperare ad un mandato ricevuto difesero la posizione di tantissimi “operatori che applicano la norma tutti i giorni”, potrebbero sembrare quantomeno irridenti ed offensivi.
Le affermazioni dell’arch. Lardini potrebbero far pensare che io ed i miei colleghi, nel nostro ruolo di “rappresentanti sindacali “ degli artigiani, abbiamo tenuto un comportamento sconfinante nell’ignavia. Ora noi possiamo venire battuti e nessuno, in Confartigianato od in altre Associazioni, ci incolperà mai di una sconfitta in quanto tutti sanno che ciò nel normale ordine del mondo ci sta, ma l’ignavia non ci verrebbe giustamente perdonata. Temo che l’arch. Lardini, nella sua foga di motivare ciò che a mio avviso è ben difficilmente motivabile almeno di fronte ad una platea di artigiani serramentisti, stia rischiando di ledere qualcosa che è molto più nobile di un normale interesse “di cassetta”, ossia la dignità dei un sistemi associativi attribuendo loro mancanze mai avvenute.
Samuele Broglio, Confartigianato
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere