Non accolto nel decreto Salva Roma l’obbligo di subappalto delle opere specialistiche
“Illustrissimo Signor Ministro,
facciamo riferimento agli ultimi gravi accadimenti che vedono ancora una volta penalizzate le migliaia di imprese specialistiche che operano nel settore degli Appalti Pubblici, non avendo trovato accoglimento nel Decreto Legge 6 marzo 2014, n. 16 l’articolo che prevedeva disposizioni urgenti in materia di qualificazione delle imprese per l’affidamento dei contratti pubblici di lavori, per chiederLe un urgente incontro”.
Questa la lettera inviata al Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi da 22 associazioni e federazioni del variegato mondo delle opere specialistiche in edilizia dopo la non inclusione nel decreto Salva Roma dell’obbligo di subbappalto delle opere specialistiche. L’appello è stato sottoscritto da Federazioni di peso (anche elettorale) come CNA, Confartigianato e Finco e da Associazioni come Uncsaal-Unicmi, Acai-Unicmi, fino ad Assites.
Dietro tutto ciò un pasticcio giuridico incredibile che vede contrapposte da un lato le imprese generali di costruzione, spalleggiate dal Consiglio di Stato, e dall’altro le imprese di opere specialistiche. Le une vorrebbero eseguire in proprio le opere specialistiche, le altre ovvero le imprese specialistiche che vogliono far valere la propria expertise, anche a tutela dei clienti.
Il pasticcio è talmente complesso che la bozza del decreto uscita dal Consiglio dei Ministri, già vidimata dalla Ragioneria dello Stato, è stata modificata lungo le strade che portano alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale cancellando l’articolo che imponeva l’obbligo di subappalto delle opere specialistiche.
Come dicevamo, dietro la vicenda il Parere del Consiglio di Stato che dava ragione alle grandi imprese e che stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29 novembre permettendo alle imprese generali di costruzione di realizzare opere specialistiche e superspecialistiche senza avere le relative qualificazioni SOA.
Poi, grazie alla pressione di Finco, Cna e Confartigianato e tanti altri attori, l’obbligo di ricorrere al subappalto per i lavori specialistici era stato introdotto sotto forma di soluzione tampone dal ministro Lupi (vedi news) in attesa di trovare un riassetto complessivo del sistema degli appalti.
Ora, purtroppo, con quello che appare come un colpo di mano, pur forbitamente e giuridicamente giustificato, si ritorna alla casella di partenza. (eb)
Foto: da doc. Focchi Spa
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