Le Direttive si applicano a opere da realizzare sul territorio regionale finanziate dall'Amministrazione regionale. Escluse quelle coperte da finanziamenti europei.
La notizia che la Provincia di Bolzano sta per approvare una legge sugli appalti pubblici tendente a premiare le produzioni locali (vedi news) ha subito riscosso l’attenzione di molti operatori. Un lettore friulano (che ringraziamo) ha colto al volo l’occasione per segnalarci che la Regione Friuli Venezia ha già istituito un meccanismo simile con una Direttiva regionale.
Si tratta della Circolare (vedi allegato più sotto) emanata dalla Direzione centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici, edilizia il 7 agosto scorso e indirizzata via PEC a tutte le stazioni appaltanti della regione che beneficiano di finanziamenti regionali per la realizzazione delle opere e che gestiscono la realizzazione degli interventi per competenza diretta o in regime di delegazione amministrativa in nome e per conto della Regione. La Direttiva costituisce un supporto per tutte le procedure di affidamento dei servizi attinenti all’architettura, all’ingegneria e di lavori, di livello locale e regionale, a tutte le amministrazioni aggiudicatrici della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. E’ oltremodo interessante il fatto che essa sia dichiaratamente frutto della collaborazione con ANCE, Confapi FVG, Confartigiananato FVG e organizzazioni sindacali di categoria, ANCI FVG.
Alla presentazione avvenuta a Udine davanti a un'affollata platea di rappresentanti di Enti locali, imprese, consorzi ed enti pubblici, l'assessore regionale ai Lavori pubblici e all'Edilizia del Friuli Venezia Giulia Mariagrazia Santoro ha dichiarato: “Si tratta di un momento importante e di grandissimo rilievo per il tessuto economico finanziario regionale e per il settore dei lavori pubblici, fortemente penalizzato dalla crisi economica e dai vincoli del Patto di stabilità” puntualizzando che “non siamo di fronte a norme nuove, ma a Direttive per un'applicazione uniforme sul territorio regionale del quadro normativo vigente”.
Le Direttive, frutto di un Tavolo di confronto tra ANCE, Confapi, Confartigianato, organizzazioni sindacali, rappresentanti dei liberi professionisti ed Enti locali, muovono da un'analisi dei dati relativi al valore degli appalti regionali secondo cui il 51 per cento degli appalti in Friuli Venezia Giulia è inferiore a 150.000,00 euro, il 34 per cento inferiore a 500.000,00 euro, il 10 per cento inferiore a 1 milione.
“Ciò significa che il 95 per cento degli appalti pubblici in regione è inferiore a 1 milione di euro”, ha sottolineato Santoro, aggiungendo che “in questo quadro era necessario individuare le procedure più idonee al maggior coinvolgimento del sistema imprenditoriale regionale e a garantire maggiore qualità dei lavori eliminando criteri, come quello dell'estrazione a sorte, che non la premiano”.
Le Direttive si applicano a opere da realizzare sul territorio regionale e finanziate dall'Amministrazione regionale. Sono esclusi i finanziamenti europei. Si stabilisce la centralità del criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, che può essere evitato solo nei casi di appalti di non particolare complessità, ad esempio le manutenzioni ordinarie di modesto valore economico. Tale criterio va privilegiato per interventi specialistici o particolari di importo superiore a 200.000,00 euro.
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