Nuove proporzioni e distanze creano un cambio di prospettiva nella formulazione di un appartamento in un anonimo edificio milanese. Un’organizzazione interna fluida con poche porte tutte diverse che privilegia la vista sul cortile interno.
Si tratta di un appartamento a Milano, liberato dai muri e vincoli interni esistenti, ma che mantiene l’importante spessore del corpo di fabbrica. Lo studio ATOMAA con l’architetto Fabio Figaroli ha ristrutturato un appartamento a Milano di 100 metri quadrati aggiornandone la tipologia in linea con il contesto sociale e storico attuale. L’originaria divisione spaziale con distribuzione a corridoio su cui si affacciano le varie stanze, che riprendeva l’organizzazione della vita quotidiana delle famiglie degli anni Ottanta e Novanta, viene scardinata per permettere alla committenza, trasferitasi dal Canada, di poter usufruire il più possibile dell’affaccio aperto verso gli alberi del cortile interno. Il progetto è impostato sul concetto di unione e non di divisione dello spazio. Il vuoto viene riempito dal modo di vivere delle persone che abitano la casa. Dalla porta d’ingresso si accede direttamente sula zona giorno (soggiorno+cucina con tavolo pranzo) e allo studio, entrambi con affacci esterni su terrazzo. Il centro ordinatore del grande spazio è un pilastro che diventa elemento d’arredo se lasciato chiuso ed è stato rivestito nella finitura lignea rossastra disegnata da Ettore Sottsass negli anni ’80 (collezione Menphis). Un totem multifunzionale che è posizionato a lato per interagire con lo spazio giorno, diventando specchio verso l’ingresso, angolo bar verso il divano, enoteca verso il tavolo da pranzo, e nello stesso tempo anticipare la zona notte (camera matrimoniale con cabina armadio, doppi servizi). Le superfici rispecchiano la passione per la grafica, la materia e il colore vivo dei proprietari. Il colore che imposta la divisione spaziale è utilizzato come elemento materico. Il pavimento in cementine è costruito dalle gocce di cemento pigmentato colato e le piastrelle sono su disegno dei progettisti. La resina della pedana color melanzana che scandisce la divisione tra la zona notte interagisce con il blu intenso del bagno, dove la carta da parati fa riferimento a Picasso. Niente è lasciato al caso, tutto è gestito in ogni particolare. I muri invece si colorano di quadri e manifesti insieme alle maniglie delle porte. Una composizione di particolari che permette di rendere vivo e fluido lo spazio.
Porte e finestre in simbiosi con lo spazio
Nell’appartamento a Milano, in via Nava, le porte sono diverse una dall’altra proprio per evitare di scandire in modo ripetitivo la distribuzione planimetrica dell’appartamento e garantire un’integrazione totale con le aree funzionali per cui sono state predisposte dai progettisti e realizzare da Donghi Arredi. Le porte sono poche, tutte diverse anche per sistemi di chiusura; alcune sono ad anta unica con altezza di 210 cm, altre a doppia anta a battente per diventare armadi oppure a filo muro, un’altra a bilico e a tutt’altezza per rimanere sempre aperta, con maniglia o incavo nell’anta. Le porte tutte in legno con finitura laccata NCS S7020-B30G opaco possono restare chiuse, socchiuse o aperte. Il portoncino d’ingresso di 90×210 cm è bicolore: in laminatino bianco verso l’interno e in Tanganika lucidato verso l’esterno. I sei serramenti sono posizionati sui due lati apposti dell’appartamento e nella tipologia porta finestra per accedere ai terrazzi (cucina, camera, studio). I serramenti sono in legno lamellare di Abete nel modello Berg68 Moderno|Quadrato di Fratelli Bergamaschi con ferramenta antieffrazione, gocciolatoio in legno con triplice battuta e doppia guarnizione e fermavetro per il vetrocamera così composto: Stratobel Clearlite 33.1 ricotto, 15 mm di intercapedine con 90% gas Argon, Stratobel 33.1 (3 mm iplus Top 1.0 on Clearlite pos3+0,38 mm PVB Clear+3 mm Planibel Clearlite9 ricotto (Ug=1.0W/m²K). I serramenti tutti a battente o doppio battente presentano varie misure: due sono da 130×256 cm, 130×240 cm, 0,70×156 cm, 0,70×256 cm, 300×256 cm.
Identikit
Realizzazione: Appartamento privato
Progetto architettonico: ATOMAA (founders Cesare Galligani, Andrea Del Pedro Pera e Umberto Maj) con Fabio Figaroli
Impresa: Relazioni Edili RE
Arredi bespoke: Donghi Arredi
Serramenti, porta d’ingresso: Fratelli Bergamaschi
Vetri: AGC Flat Glass
Fornitore vetri: Vetreria Martinelli
Porte: Donghi Arredi
Fabbro: QUBO costruzioni metalliche
Falegname: Console MATE Design
Ferramenta: Maico
Maniglie: Totyo, Hoppe
Pavimenti in cementine bespoke: realizzati insieme a Mosaic Factory
Lo studio
ATOMAA viene costituito nel 2018 da Andrea Del Pedro Pera, Cesare Galligani e Umberto Maj fondendo la loro amicizia e i rispettivi studi professionali. Lo studio si occupa della progettazione architettonica e del coordinamento di tutti gli aspetti chiave del progetto, con l’intento di proporre visioni sintetiche per spazi abitabili unici. Creare una relazione unica tra persone e architettura è la mission dello studio.
Il partner
L’azienda Fratelli Bergamaschi realizza da oltre 60 anni porte, portoncini, finestre, persiane e si occupa anche della commercializzazione e installazione di porte, blindati e tapparelle. Il laboratorio interno lavora il legno grezzo certificato e realizza numerosi modelli e profili, completamente personalizzabili anche nelle finiture e nei movimenti. La ricerca alla base della fase di progettazione pur mantenendosi è in linea con le vigenti normative di sicurezza e di sostenibilità ambientale, è finalizzata alla realizzazione di un prodotto con elevate qualità estetiche e prestazionali perfettamente inserito nel contesto a cui è destinato.
a cura di Margherita Toffolon
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