Progetti

Architettura alla Gaudì: il drago sulla scogliera

In Spagna a Salobreña, in provincia di Granada, una villa sulla scogliera del Mediterraneo dall’aspetto che ricorda le architetture di Gaudì ma realizzata con sapiente mix di innovazione e artigianalità
 

Un tetto ondulato ricoperto con scandole di zinco utilizzate come squame copre la parte anteriore di questa residenza quasi completamente scavata nella parete di una ripida scogliera che si affaccia direttamente sul Mar Mediterraneo, nella provincia di Granada in Spagna.

Denominata la “Casa sulla scogliera” in spagnolo Casa Acantilado è stata progettata dagli architetti Pablo Gil e Jaime Bartolomé dello studio madrileno GilBartolome Architects per una giovane coppia che aveva acquistato un difficile terreno su una scogliera direttamente sul mare e caratterizzato da una forte inclinazione (42°).

La casa è a due piani è in gran parte sviluppata sotto terra e il tetto segue il terreno in pendenza.

La forma del tetto e delle aperture vetrate a evidenziare occhi e bocca determina un risultato spettacolare sicuramente ispirato al lavoro dell’architetto spagnolo Gaudí, e descritto dagli stessi architetti come “una ‘gaudiesca’ grotta contemporanea”.

“Il nostro compito principale è stato quello di integrare la casa nel magnifico paesaggio che la circonda e dirigere gli spazi vivibili verso il mare – hanno spiegato Gil e Bartolomé -. La forma della casa e il tetto metallico riproducono un'ambiguità estetica ben calcolata tra il naturale e l'artificiale, tra la pelle di un drago se visto dal basso e le onde del mare viste da sopra.”

La struttura sotterranea è stata pensata in modo che l’edificio possa beneficiare della temperatura costante che rimane a circa 19,5° C per tutto l'anno. Infatti grazie alla pelle di copertura, all’utilizzo dell’aria proveniente dal mare e dal fatto che la maggior parte dell’edificio è sotto terra non è stato necessario utilizzare sistemi di condizionamento.

Un ampio soggiorno su due livelli si apre su una terrazza a sbalzo con una piscina al piano inferiore, mentre tre camere da letto al secondo piano hanno la vista sul mare attraverso le vetrate e i balconi con parapetti completamente vetrati.

Un grande spazio sotterraneo può essere adibito a spettacoli ed eventi e contenere fino a 70 persone.

La residenza è stata costruita nel 2015 e la decisione di realizzarla è stata presa quindi in un periodo di piena crisi finanziaria. Si è voluto utilizzare tecniche artigianali e numerosi operatori locali per contribuire a rafforzare l'economia del posto. “In questo contesto sociale, abbiamo deciso di evitare sistemi costruttivi di tipo industriale fatti con le macchine e sviluppare una architettura che si basa su molte ore di lavoro manuale”, dicono gli architetti.

“Gli spazi interni hanno una copertura curva a doppio guscio di cemento armato che lascia fra i due strati un’intercapedine, una sorta di parete ventilata. La forma gioca con la geometria del terreno ed è capace di incanalare i flussi d'aria che provengono dal mare verso l'interno”, sottolineano gli architetti. Main contractor dell’intervento è Hispánica de Morteros, mentre le strutture metalliche sono state realizzate da Mecanismo e la copertura in cemento è di Elesdopa.

Il tetto è rivestito con tegole a forma di scaglia di rettile fatte a mano in zinco naturale di ElZinc (Asturiana de Laminados) e modellate intorno ad una rete metallica sviluppata dall’ingegnere Manuel Rojas.

Le opere di serramentistica e anche gli arredi interni sono state realizzate dalla falegnameria S'Decor di Jorge Alcalde. I pavimenti sono di Site mentre le opere di carpenteria metallica sono della Cerrajería Salinero. Le restanti opere speciali sono di Francisco Lajo.

L’interior design e il design dell’arredo sono opera degli stessi architetti progettisti. “Tutte le tecnologie utilizzate vanno dal manuale al digitale e hanno prodotto una miscela unica di qualità”, sottolineano Gil e Bartolomé che hanno anche progettato i mobili in fibra di vetro e resina poliestere realizzati su misura per la casa. L’arredo è stato progettato utilizzando un software, ma realizzato a mano sul posto, dando agli artigiani la possibilità di lavorare su un disegno. Questo elemento ha aiutato i lavoratori a “riconquistare la dignità perduta nella loro professione”, sottolineano gli architetti.

“L'industria delle costruzioni ha prodotto in Spagna (ma anche altrove ndr), edifici di scarsa qualità e a scarso valore aggiunto nel corso degli ultimi due decenni in Spagna creando così i presupposti per una domanda di basso livello e installando nella società l'idea che la brutta architettura che ci circonda è una conseguenza necessaria della nostra era. Questa casa dimostra invece che un'altra modalità di progettazione e costruzione è possibile e che il progettista e il committente hanno la possibilità di ottenere un prodotto migliore ad un costo comunque accessibile”.

Il fotografo è Jesus Granada.

In gallery un video illustra l’intervento effettuato.