Blog. L’esperto ing. Giovanni Tisi segnala che in tema di sconto in fattura e cessione del credito per l’ecobonus c‘è ben altro e non solo il tanto vituperato articolo 10 del DL Crescita.
L‘ articolo 10 rimane il tema caldo di questa bollente estate. Stamane (vedi news) abbiamo dato conto della posizione unitaria delle sette associazioni del mondo del serramento in tema di informazione al pubblico. Sempre rimanendo in attesa del provvedimento attuativo dell’Agenzia delle Entrate che dovrebbe arrivare entro il 29 luglio, come previsto dal DL Crescita 34/2019 convertito nella Legge 58/2019 di giovedì 27 giugno.
All’interno del testo del volantino unitario non è sfuggito un passaggio chiave quando si afferma: “Ciò che c’era prima c’è ancora. Si è aggiunta una terza pratica che ipotizza che il consumatore possa ricevere uno sconto in fattura del 50% cedendo in cambio le detrazioni che gli spettano”.
In effetti della cessione del credito nel caso di interventi di singole abitazioni (il che è il grande mercato per la serramentistica) ne avevamo già dato conto il 24 aprile scorso con la news
Ecobonus. Disciplinata la Cessione del Credito anche per le abitazioni
Poi il sopravvenire del DL Crescita e dello sconto in fattura ha fatto passare in secondo piano la vicenda. In effetti qui davanti a noi non c’è solo l’ articolo 10 della Legge 58/2019 come illustra nel suo blog l’esperto ing. Giovanni Tisi che ha studiato a lungo e da tempo la questione. (eb)
Articolo 10: mirare prima di sparare
Fioccano le reazioni negative all’ articolo 10 del DL Crescita, che introduce la dizione ‘..contributo di pari ammontare, sotto forma di sconto…’ Reazioni negative assolutamente giustificate, perché paventano il trasferimento alla filiera di un onere finanziario assolutamente insostenibile.
Ben vengano, quindi, tutte le iniziative a livello politico per modificare la norma.
Però, nel marasma delle prese di posizione a tutti i livelli, pare sia sfuggito che l’Agenzia delle Entrate ha rilasciato in data 19.4.2019 il provvedimento n. 100372/2019 (vedi news per il testo) che disciplina la cessione del credito introdotta dalla Finanziaria 2016 e poi ampliata nella Finanziaria 2018, che, a tutti gli effetti, è perfettamente sovrapponibile al provvedimento tanto osteggiato contenuto nell’articolo 10.
In buona sostanza, il riconoscimento anticipato al cliente finale dell’ammontare della detrazione fiscale cui ha diritto, c’era già, ed è perfettamente operante. Fortunatamente, la sua genesi, le modificazioni, i rimandi e i Provvedimenti sono stati cosi tanti e così oscuri, che l’informazione non è arrivata agli operatori dell’edilizia. Però c’è.
E prevede che il rientro avvenga in 10 lunghissimi anni. Quindi, è anche peggio dell’ articolo 10. E anche questo prevede che i clienti ‘..possano optare..’, senza dire se i fornitori si possono opporre. E anche questo provvedimento prevede che vi sia la ‘..cessione del corrispondente credito..’, quindi se non è un ‘..contributo di pari ammontare, sotto forma di sconto…’, ci assomiglia proprio tanto tanto.
Prova ne sia che i soggetti che si additano come più favoriti dall’articolo 10, in realtà si erano già mossi per tempo, sulla scorta di quello che già c’era.
E, per la verità, la formulazione adottata in Finanziaria 2018 era talmente ampia (il credito poteva essere ceduto a qualsiasi altro soggetto), che l’Agenzia stessa corse ai ripari (circolare 11/2018) per limitarne il perimetro ai ‘soli soggetti coinvolti nell’intervento’.
Quindi, fermo restando che da un lato è lodevole il tentativo di ampliare l’efficacia delle detrazioni, e dall’altro è sbagliato per principio addossare al sistema produttivo quello che dovrebbe essere garantito dal sistema finanziario. Se guerra deve essere sullo sconto in fattura, guerra sia su tutti i provvedimenti che, in un modo o nell’altro, pensano di scaricare sui produttori gli oneri connessi.
Ing. Giovanni Tisi
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