La Giunta regionale dell’Umbria ricorre avanti alla Corte costituzionale contro gli articoli 10 e 18 del Decreto Crescita che “rappresentano misure gravemente dannose per le imprese di piccole e medie dimensioni e per i lavoratori autonomi”
L’ articolo 10 del Decreto Crescita rimane, nonostante il periodo estivo e la crisi di Governo, un tema dominante per gli operatori del Sistema Casa e del mondo politico più sensibile al tema. La notizia riguarda il ricorso avanti alla Corte Costituzionale da parte di Regione Umbria (qui nell’immagine la sua sede a Palazzo Donini) contro l’ articolo 10 (commi 1 e 2) assieme all’articolo 18 (commi 1 e 2) in quanto ritenuti “costituzionalmente illegittimi e lesivi delle attribuzioni della Regione”. Una formulazione interessante e nuova.
Così ricapitola la nota della Regione Umbria “L’articolo 10 fissa le modalità attuative per ottenere i bonus in un’unica soluzione attraverso uno sconto in fattura di pari importo che viene anticipato dall’impresa che esegue i lavori. L’impresa potrà poi recuperare le somme anticipate sotto forma di credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione in cinque quote annuali di pari importo”.
L’articolo 18 che include una norma in materia di semplificazione per la gestione del Fondo di garanzia per le PMI “va invece sopprimere la possibilità per artigiani, commercianti e piccole imprese di accedere a finanziamenti avvalendosi della controgaranzia dei Confidi di categoria”.
Così spiega la Giunta Regionale Umbra il ricorso alla Corte costituzionale: “Entrambi gli articoli, così come segnalato anche dalle stesse organizzazioni di categoria, rappresentano misure gravemente dannose per le imprese di piccole e medie dimensioni e per i lavoratori autonomi che spesso non hanno una capienza sufficiente per compensare i crediti d’imposta derivanti dallo sconto in fattura, a differenza dei grandi gruppi e delle multiutilities, né hanno facilità di accesso al credito. Da qui la decisione della Regione Umbria di ricorrere alla Corte Costituzionale”.
Così anche Regione Umbria si esprime contro l’ articolo 10 dopo le Regioni Toscana e Liguria.
E’ ovvio che nell’attuale situazione politica il tema dell’ articolo 10 è oscurato dalla crisi di Governo ma presto potrebbe ritornare nuovamente alla ribalta del dibattito sociale. Teniamo conto che tutte le forze politiche si sono espresse per una cancellazione del provvedimento o per una sua profonda rivisitazione.
a cura di Ennio Braicovich
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