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Articolo 10. Fresia: ci vuole una riflessione attenta

Valentino Fresia, ad di Fresia Alluminio, distributore e membro di ALsistem (sistemi per serramenti in alluminio), Consorzio di cui è stato a lungo presidente, interviene sull’articolo 10.  Voce fuori dal coro, come si autodefinisce, Fresia ci offre nuovi spunti di riflessione sui contenuti dell’articolo 10 del DL che esamina da altre angolature oltre quelle presentateci nei giorni scorsi da tanti operatori. Ci sono punti positivi per i produttori di infissi, ma occorre qualificare l’offerta: “Il nostro obiettivo, a mio parere, non è quello di ostacolare questa norma, bensì di qualificare la proposta del produttore di infissi!”  Insomma, non gettiamo l’acqua della vasca con il bambino. Riflettiamoci meglio sopra al di là delle comprensibili prime reazioni emotive, peraltro pienamente giustificate. (eb)


Ho letto con molta attenzione le analisi di importanti opinion leader del comparto della produzione di infissi sull’art.10 del DL crescita del 30 aprile, che preveda la possibilità per il committente di richiedere l’Ecobonus scontato direttamente in fattura.

La mia voce è fuori dal coro. Per prima cosa vorrei fare alcune premesse.

Ricordo che in Italia la persona fisica e la persona giuridica possono utilizzare delle straordinarie leve fiscali grazie all’Ecobonus.

In particolare, la persona giuridica in utile, può recuperare il 77,9 % (società di capitale) e il 96,9 %  (società di persone) per mezzo di un duplice vantaggio fiscale: quello derivante dalla detrazione IRES (risparmio d’imposta) della spesa sostenuta e quello derivante dalla deduzione dei costi dell’intervento.

Pensiamo poi ai condomini e i condomini minimi (es. le villette a schiera ) per i quali la detrazione è del 65% per la sostituzione della caldaia e dei serramenti.

I nostri cugini francesi possono usufruire di una aliquota molto bassa: il 15 % con un plafond massimo di 100 Euro per serramento con un massimale di 8.000 Euro per alloggio e con l’IVA al 5,5 %: la sommatoria è decisamente inferiore rispetto ai vantaggi generati dell’Ecobonus italiano.

Partiamo quindi da questa premessa: la nostra filiera usufruisce di soluzioni molto attrattive. Solo partendo da questo presupposto possiamo fare un’oculata riflessione sull’articolo 10 del Decreto Crescita.

L’obiettivo è la riqualificazione energetica dei condomini

Il mercato è segmentato in diverse porzioni: pubblica amministrazione, commerciale e residenziale, ma il grande successo avuto dall’Ecobonus negli ultimi 10 anni, nonostante la straordinarie possibilità sottolineate in premessa,  sembra aver riguardato soprattutto, se non esclusivamente, le singole unità abitative, incidendo davvero poco sulla ristrutturazione dei condomini.

L’intento del Legislatore è, invece, proprio quello di riqualificare il vetusto parco immobiliare italiano, così come imposto, indirettamente,  dall’Unione Europea con la riduzione delle emissioni di CO2!

È ben vero che questa opportunità premia le Utilities, ma non mi risulta che nessun produttore di infissi abbia la forza finanziaria di comprare i crediti fiscali generati da un intervento di riqualificazione energetico di un condominio.

Altrettanto vero che l’attuale legge consente già di comprare i crediti fiscali e già favorisce le ESCo e le Utility.

Non vedo, per la nostra filiera, un elemento di novità in termini prettamente normativi.

Prendiamo in considerazione come si stanno muovendo le Utilities: Enel X, a oggi,  ha chiuso contratti con importanti produttori di caldaie, di scambiatori, di pannelli solari, ma non ha chiuso nessun accordo a livello nazionale per quanto riguarda gli infissi.

La peculiarità del mercato italiano degli infissi è la notevole frammentazione di misure, tipologie e colori, che rendono al momento difficile una proposta univoca e standardizzata, per questo le Utilities potrebbero diventare un’importante leva del mercato dei serramenti per le grandi commesse e a cascata per le medie commesse.

Il vero rischio di questo art. 10 è un altro: leader di mercato con un 2% di quota, potrebbero decidere di chiudere degli accordi con produttori esteri che hanno capacità produttive molto importanti e prezzi più competitivi!

Il nostro obiettivo, a mio parere, non è quello di ostacolare questa norma, bensì di qualificare la proposta del produttore di infissi!

Le Associazioni potrebbero richiedere che il requisito minimo per ottenere la detrazione sia che la posa venga eseguita secondo la norma UNI 11673.

Il legislatore accoglierà sicuramente la richiesta che il produttore garantisca il rispetto delle norme cogenti (marcatura CE), alti standard qualitativi e la durabilità delle prestazioni nel tempo per mezzo di una posa qualificata.

In estrema sintesi sono convinto che questo famigerato articolo potrà generare molto lavoro per la nostra filiera.

Non blocchiamo questo flusso, qualifichiamolo!

Valentino Fresia, Fresia Alluminio