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Articolo 10. Proposta M5S “per aiutare artigiani su cessione del credito”

Ne dà conto l’on. Gianni Girotto , presidente della commissione X (Industria e Commercio) del Senato, “insieme a tutti gli altri componenti del M5S”

Articolo 10. La forte protesta degli artigiani, delle industrie e delle associazioni comincia a far sentire i primi effetti sul mondo politico. Tra i primi a rendersi conto del disastro incombente su artigiani e industrie della riqualificazione energetica in edilizia è Gianni Girotto, da sempre vicino alle istanze ambientaliste.

Il titolo del post sul sito dell’on. Girotto è esplicito “PMI. Nuovo ddl per aiutare artigiani su cessione del credito!

E prosegue preannunciando il ddl che si vorrebbe riparativo:  “Come M5S abbiamo deciso di depositare un nuovo disegno di legge, a prima firma del presidente Patuanelli, per aggiustare il tiro in merito all’ articolo 10 del Decreto Crescita  che ha introdotto la possibilità, per il soggetto che sostiene le spese per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici o di riduzione del rischio sismico, o di installazione di impianti fotovoltaici, di ricevere un contributo anticipato sotto forma di sconto, a partire dal 1° luglio, dal fornitore che ha effettuato l’intervento al posto della consueta detrazione fiscale”.

Il commento di Gianni Girotto, presidente della commissione X (Industria e Commercio) del Senato, “insieme a tutti gli altri componenti del M5s” è che:

“Si tratta di una misura tutti fermamente voluta, al fine di dare impulso alla domanda e di aumentare questo tipo di interventi sugli edifici. Così però il fornitore del servizio può recuperare quanto scontato solo come credito d’imposta. Un meccanismo che giocoforza rischia di avvantaggiare le imprese più strutturate e con più liquidità, a scapito di quelle artigiane. Con il Ddl da noi depositato,

-il credito di imposta acquisito sarà utilizzabile a decorrere dal secondo mese successivo a quello della concessione dello sconto, e non l’anno successivo.

– In più, il fornitore che ha effettuato gli interventi e che ha acquistato il credito derivante dalla detrazione, se non riesce o non vuole cedere a sua volta tale credito, può richiederne all’Agenzia delle entrate il rimborso, da effettuarsi entro tre mesi, per una somma pari all’ammontare complessivo del credito d’imposta non utilizzato in compensazione nell’anno.

Si tratta secondo Girotto di “un ddl che vuole dare un concretissimo sostegno a quelle piccole attività che si sono sentite penalizzate da una misura volta ad incrementare questo tipo di lavori”. Sui tempi di perfezionamento del nuovo ddl così si esprime il presidente della commissione X (Industria e Commercio) del Senato: “L’obbiettivo è esaminarlo nei tempi più rapidi e poi portarlo in Aula per poter colmare la lacuna”.

Un primo spiraglio di correzione si sta aprendo, anche se occorrerà studiare a fondo la questione. Di primo acchito vediamo aumentare la complessità di gestione del credito di imposta. Tuttavia, come abbiamo mostrato ieri, non c’è solo l’ articolo 10. Esso è l’aspetto terminale di una legislazione che anziché favorire la crescita dell’economia e delle imprese, in un’ultima analisi si rivela dannosa per tutti: imprese, economia e Stato stesso che vede lievitare il suo debito pubblico.

a cura di Ennio Braicovich