Presentato il 1° Rapporto Assovetro sulla trasformazione del vetro piano in Italia. Le tendenze di sviluppo del vetro per l’edilizia. Serramenti e facciate assorbono il 75% delle vendite. Il Report illustrato in occasione della presentazione dell’Osservatorio Nazionale sul Vetro Piano
In Italia l’edilizia assorbe circa il 65% delle vendite di vetro piano, con prospettive di crescita in positivo: +5% nel biennio 2018-19. La maggior parte è utilizzata per le finestre, un mercato che vale 415 milioni di euro, quello delle facciate ne vale 100. Il secondo mercato è rappresentato dall’arredamento.
Questi i dati rilevati dal Rapporto “Il Settore del Vetro Piano in Italia” promosso da Assovetro (vedi anche) e realizzato da MCR – Management Consulting & Research, con il coordinamento scientifico del professor Carmine Garzia, che lo ha presentato oggi alle imprese convenute a Milano per la prima edizione dell’Osservatorio nazionale sul Vetro Piano (vedi news). Lo studio presentato dall’associazione ha l’obiettivo di analizzare il settore dei trasformatori di vetro piano in Italia: quantificare la domanda e definire le dinamiche competitive; analizzare i modelli di business, individuare le strategie di sviluppo e di innovazione, valutare la struttura degli investimenti e le performance di gestione.
“Il mercato del vetro piano in Italia sembra stia uscendo dal tunnel grazie alle prospettive di ripresa del settore dell’edilizia. Un ruolo importante lo ha giocato l’ecobonus per il risparmio energetico, rinnovato per il 2018, che nell’ultimo quadriennio ha incentivato la sostituzione di 2,6 milioni di serramenti. Con benefici in termini di risparmio energetico pari a 584 GWh per il 2017 secondo i dati contenuti nel Rapporto annuale di Enea sulle detrazioni fiscali. E’ estremamente importante che il sistema degli incentivi, che ha funzionato con efficacia, venga confermato e reso permanente”. Questi i commenti raccolti tra gli imprenditori a margine del convegno.
Il mercato
Il mercato, secondo lo studio di Assovetro, ha un valore di circa 800 milioni di euro (valori 2017). Il principale settore d’impiego è l’edilizia, che assorbe circa il 65% delle vendite, per un valore aggregato di 520 milioni. L’arredamento, che include anche l’arredo-bagno e i mobili per ufficio, assorbe circa il 25% del fatturato, per un valore di circa 200 milioni di euro. Tutti gli altri settori (trasporti, medicale, applicazioni industriali) assorbono circa il 10% della domanda.
Tassi di crescita intorno al 2% annuo sono attesi per il biennio 2018-2019 nel settore dell’edilizia e dell’arredamento, leggermente superiori in edilizia, dove si prevede gli investimenti crescano ad un ritmo di poco maggiore del PIL (nel biennio 2018-2019 si prevede un incremento netto degli investimenti di 2,6 miliardi di euro nelle costruzioni residenziali ed ancora una buona tenuta delle ristrutturazioni).
Gli indicatori ISTAT evidenziano, infatti, una ripresa del settore edile e anche un’inversione di tendenza dei prezzi che andrà a beneficio dei fornitori di materiali e componenti. Nel biennio 2018-2019 ci si aspetta dunque che la domanda di serramenti e facciate cresca di oltre 200 milioni di euro.
Il numero di unità finestra, installate in un anno, si porterà a valori ante crisi, ovvero sopra i 6 milioni (4,6 milioni le sostituzioni).
La domanda di vetro piano passerà da poco più 500 milioni di euro del 2017 a 530 milioni di euro nel 2019, +5% nel biennio. La gran parte impiegata nella realizzazione delle finestre, che sono destinate prevalentemente al segmento residenziale.
Le performance delle aziende
L’analisi si avvale di un campione di 143 aziende che operano nella trasformazione di vetro piano. Il fatturato aggregato del campione raggiunge i 640 milioni di euro e copre il 75% del fatturato di settore, che ha un valore stimato attorno agli 800 milioni di euro. L’analisi evidenzia una sensibile ripresa negli ultimi tre anni (2015, 2016 e 2017). Le buone performance di crescita sono confermate dall’aumento della redditività commerciale (ROS) e dall’aumento del ritorno sul capitale investito (ROIC) a partire dal 2015. Il mercato, dopo aver attraversato una fase complessa, che ha visto l’uscita di diversi operatori, ha ripreso a crescere, favorendo anche una ripresa delle redditività. L’ultimo anno di esercizio è stato particolarmente positivo con un picco della redditività commerciale (ROS) che ha raggiunto il valore più alto (4,7%) negli ultimi 9 anni. Il ritmo degli investimenti attivati dalle aziende di maggior dimensione è sostenuto.
Le valutazioni degli imprenditori
Il Rapporto di Assovetro riferisce anche “la voce” degli imprenditori, raccolta in una serie di interviste ai proprietari di aziende trasformatrici di vetro piano, che offre una visione soggettiva del mercato e si propone di comprendere le strategie di crescita. Secondo l’indagine, la competizione è per il 69% del campione basata sul prezzo, ma sono fattori di competitività anche il rispetto dei tempi di consegna, l’assistenza tecnica e progettuale e l’offerta di lavorazioni innovative.
Gli imprenditori intervistati (75) hanno un focus prevalentemente regionale, ovvero competono nel mercato locale secondo una logica di prossimità. Solo il 16% ha un raggio d’azione nazionale e il 24% internazionale. Il 43% degli intervistati non esporta, il 29% esporta meno del 10% del fatturato. Tutte le aziende consultate hanno la certificazione di qualità CE.
I dati di bilancio depongono per una netta ripresa, sostenuta in primis da azioni di sviluppo commerciale: il 57,7% degli intervistati si è dedicato alla riorganizzazione e al potenziamento della rete di vendita. L’innovazione resta un potente driver per la crescita: per restare competitive, 2 aziende su 3 hanno investito in innovazione di processo e di prodotto, non solo in nuovi macchinari (82%), anche in riorganizzazione del processo produttivo (68%) e potenziamento dei sistemi informatici (58%), per citare le tipologie più rilevanti. Il 47% delle imprese consultate ha investito in innovazione del prodotto. I risultati sono positivi: per il 75% del campione intervistato gli investimenti hanno consentito un generale miglioramento delle performance competitive; per il 66% l’innovazione ha portato ad un aumento del fatturato e per il 55% ha permesso di entrare in nuovi settori e, quindi, di acquisire nuovi clienti e generare nuovo fatturato.
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