Vietati infissi in alluminio e in pvc dal Regolamento Edilizio del comune di Scanno che contiene “prescrizioni che rischiano di ingenerare una grande distorsione nel mercato"
“Confidiamo che il vostro quotidiano ci affianchi in una battaglia volta all’affermazione dei diritti dei cittadini e al superamento di regolamenti edilizi ancorati a prassi obsolete…”
Così iI direttore di Unicmi Pietro Gimelli si rivolge al direttore del giornale abruzzese Il Centro che qualche giorno fa pubblicava la notizia intitolata “Scanno: In arrivo multe per chi in paese installa infissi non in legno”.
Nell'articolo si affermava: “Rischiano una pesante multa e la denuncia alla Procura di Sulmona tutti i cittadini scannesi che, alterando l’assetto architettonico delle facciate del centro storico, non hanno installato infissi in legno all’interno dell’antico centro abitato del paese. Sono in corso a Scanno da qualche giorno controlli a tappeto da parte dei vigili urbani per i trasgressori del regolamento edilizio comunale. Per quanti avranno violato l’ordinamento municipale c’è anche l’obbligo di rimuovere porte e finestre fuori norma. Gli agenti di polizia locale stanno compiendo un’intesa attività antiabusivismo con sopralluoghi in tutti i vecchi rioni di Scanno, allo scopo di individuare gli infissi in contrasto con i criteri di tutela e conservazione del centro storico del paese. I primi giorni di verifica hanno portato al riscontro diversi abusi, dal momento che sono considerati fuori norma gli infissi in alluminio, anche elettrocolorato in tinta scura, e quelli in pvc o in altri materiali plastici. A ordinare l’ispezione è stato il sindaco Pietro Spacone, dopo alcuni esposti alla procura della Repubblica di Sulmona.”
Minacce di multe, denunce e di rimozione di infissi non in legno non hanno contribuito certo a calmare gli animi dei cittadini. Tanto è che l’allarme dei cittadini, diventato notizia, si è trasformato in preoccupazione dei produttori locali di serramenti (non in legno, ovviamente). Da qui la lettera del direttore di Unicmi al direttore della testata. In essa Gimelli ricapitola le azioni effettuate dall’associazione per tentare di convincere tecnici e politici locali a modificare un Regolamento Edilizio comunale dove appaiono “alcune prescrizioni che rischiano di ingenerare una grande distorsione nel mercato” e “si prescrive la messa in opera di infissi finestra purché in legno di disegno tradizionale”. Inoltre: “all’art. 75 del Regolamento Edilizio si prescrive che gli infissi siano in legno. Si tratta di prescrizioni incentrate sul materiale anziché sulle finiture, già ritenute incongrue da numerose sentenze”.
Con le conseguenze citate sopra laddove sarebbe bastato con buona pace di tutti a “imporre l’utilizzo di serramenti che, a prescindere dal materiale adoperato, risultassero esteticamente identici a quelli preesistenti”.
Gimelli denuncia il palleggio fra i diversi Uffici del Comune di Scanno che ha impedito una felice risoluzione del problema a più di un anno dalla segnalazione di casi di vero e proprio “razzismo metallico”, ovvero di discriminazione dell’installazione di serramenti non lignei: “Questa situazione oltre a provocare gravi danni economici ad un tessuto di PMI impegnate nella costruzione di serramenti metallici performanti, molto presente in Abruzzo, sta ingenerando costi aggiuntivi ingiustificati e ingiustificabili anche agli abitanti di Scanno”. E si rivolge infine al direttore de Il Centro: “Confidiamo pertanto che il vostro quotidiano ci affianchi in una battaglia volta all’affermazione dei diritti dei cittadini e al superamento di regolamenti edilizi ancorati a prassi che non hanno alcuna legittimità “conservativa” bensì non tengono in dovuto conto i progressi qualitativi ed estetici dei prodotti per le costruzioni”. (eb)
In allegato la lettera del direttore di Unicmi Pietro Gimell
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