Poco dopo mezzogiorno la Camera dei deputati ha approvato con una maggioranza schiacciante il Bilancio di previsione dello Stato
La Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024. Così come approvato dal Senato) (C. 3424). Ha approvato anche la Nota di variazioni al Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 (C. 3424/I).
Hanno votato a favore del provvedimento 355 deputati. Contro 45. Ora il provvedimento è in viaggio verso la Presidenza della Repubblica. Lo dovrà promulgare il capo dello Stato Mattarella. Dopodiché approderà in Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione in serata di domani 31 dicembre. Entrerà in vigore il 1° gennaio 2022.
Finora ci siamo occupati del Bilancio di previsione dello Stato e della Nota di Aggiornamento (la cosiddetta Manovra) soprattutto per gli incentivi fiscali per i lavori in edilizia. Il che è perfettamente comprensibile vista la loro importanza per l’economia del settore costruzioni, per il comparto del serramento e per i contribuenti. Tuttavia daremo nei prossimi giorni ampio risalto a tutti gli altri aspetti della legge che investono la vita delle imprese, specie PMI, e di noi cittadini.
Qui un primo approfondimento sui bonus edilizi. In allegato i commi dal 28 al 42 dell’art. 1 del Bilancio dello Stato 2022.
Duri mesi di confronto
Il provvedimento che giunge ora a conclusione del suo iter istituzionale è stato per due mesi al centro del dibattito parlamentare, di quello politico e sociale. Esso ha visto confrontarsi duramente, specie sui bonus edilizi, Governo e il Ministero dell’Economia e finanze, le forze parlamentari e un largo fronte di associazioni e federazioni. Uno scivolone enorme da parte del Governo è stato il DL n. 157/2021, il cosiddetto Decreto Antifrodi. Pensato per colpire giustamente i fraudolenti esso purtroppo ha bloccato per due mesi le attività edilizie incentrate sulla cessione del credito e lo sconto in fattura. Alla fine il Governo ha dovuto abrogarlo innestandolo, opportunamente modificato, all’interno del Bilancio 2022. Ma questa è storia passata. Ora pensiamo a conoscere meglio il provvedimento e a utilizzarlo a favore dei contribuenti e delle imprese serie.
a cura di EB
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