Evoluzione dei precedenti Biosphera 1.0 e 2.0, il modulo abitativo energeticamente autonomo (anzi attivo) che punta tutto sul benessere abitativo in esposizione a Milano, in Piazza Beccaria, fino al 14 ottobre
Biosphera Equilibrium, il modulo abitativo mobile, energeticamente autonomo (anzi attivo), evoluzione dei precedenti prototipi Biosphera 1.0 e 2.0, parte da Milano per un roadshow che durerà un paio d’anni. Con tappe in Svizzera, (4 soste) e poi di nuovo nella penisola da Bolzano, a Milano di nuovo (per il Salone del Mobile), Roma, Verona e tante tappe ancora.
Se il focus di Biophera 1.0 era tutto puntato sulla concezione del modulo abitativo e sui processi costruttivi e quello di Biosphera 2.0 era l’autonomia energetica, Biosphera Equlibrium che raccoglie e migliora le esperienze precedenti punta tutto sul benessere abitativo. “Servirà a rigenerare mente e corpo e non solo a risparmiare energia” afferma con convinzione Mirko Taglietti di Aktivhaus, affiancato, nella presentazione a stampa e operatori specializzati, dal prof. Giuseppe Barbiero, biologo, ecologo, direttore del LEAF – Laboratorio di Ecologia Affettiva dell’Università della Valle d’Aosta nonché esperto di biofilia, in sintesi “amore per la vita”.
Biosphera Equilibrium vuole essere prototipo di un edificio che adotta tecnologie molto avanzate ispirate ai principi della progettazione biofilica al fine di generare non solo autonomia energetica, massime prestazioni, ma anche massimo benessere, una rigenerazione psicofisica da studiare e monitorare attentamente con test fisiologici che verranno effettuati sugli abitanti del modulo durante il roadshow in Svizzera e in Italia.
Costruito con pannelli in legno Xlam, Biophera Equilibrium, che vanta già le certificazioni Minergie e CasaClima, misura circa 15 metri di lunghezza, 3 di larghezza e poco più di 3 di altezza. La superficie calpestabile è circa 30 metri quadrati. Pesa ben 29 tonnellate.
Grazie ai moduli fotovoltaici produce energia elettrica pari a 8 mila kWh/anno ma ne richiederà, affermano i progettisti, solo 2 mila per assicurare il massimo comfort abitativo. Il surplus di energia verrà stoccato nella batteria di accumulo da 22 kW. Una parte dell’energia eccedente verrà utilizzata per alimentare un’auto elettrica. “E’ un edificio attivo che produce quattro volte più energia di quanta ne consumi” sottolinea con compiacimento Taglietti.
Se la parte impiantistica è preponderante, presente ma assolutamente non visibile, luce, comfort, sicurezza sono affidati necessariamente agli ampi componenti finestrati di Internorm che forniranno il loro contributo indispensabile al benessere psicofisico degli occupanti.
(eb)
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