Biosphera Equilibrium - modulo abitativo con finestre Internorm - torna a Milano a raccontare l’importanza degli edifici rigenerativi
Biosphera Equilibrium, la terza generazione di Biosphera, dotato di finestre Internorm – già presentato lo scorso ottobre – torna a Milano concepito come spazio ufficio per sottolineare ancora una volta quanto un edificio ben concepito e altamente prestante possa influire in maniera positiva non solo sui consumi e sulle emissioni ma anche sul benessere psicofisico di chi lo abita.
Biosphera è un modulo abitativo di cui abbiamo spesso parlato, concepito da Aktivhaus in collaborazione con molte aziende del settore edilizia/architettura, tra le quali Internorm, che per questo ultimo modello della serie ha fornito diversi serramenti (vedi news).
Il progetto voluto da Mirko Taglietti nasce e continua a evolversi e svilupparsi e migliorarsi con l’obiettivo di sdoganare il concetto edilizia sostenibile.
Un’edilizia che non impatta in maniera massiccia sull’ambiente e permette a chi la vive di stare bene. Oggi il concetto di comfort abitativo viaggia di pari passo con l’edilizia sostenibile. Costruire un edificio oggi significa concepirlo non solo come involucro fine a sé stesso seppur altamente tecnologico e prestante ma anche e soprattutto come ambiente che andrà a ospitare delle persone che hanno l’esigenza di viverlo in una situazione di comfort.
Si parte dal concetto di efficienza energetica di infissi, schermature, impianti, coperture, parti opache con gestione automatizzata, possibilmente anche da remoto dei sistemi di apertura, chiusura, ombreggiamento, riscaldamento o raffrescamento,… in un quadro generale di progettazione integrata in cui le maestranze si coordinano a monte al fine di ottenere quello che viene definito edificio nZEB (nearly Zero Energy Building – edificio a energia quasi zero).
Biosphera fa di più e diventa un involucro attivo (con certificazione CasaClima Gold), grazie alle aziende coinvolte nel progetto, finestre Internorm, isolamento Rockwool, pompa di calore GSI solo per citarne alcune, ed essendo autonomo dal punto di vista energetico per via dell’impianto fotovoltaico di cui è dotato è anche in grado di accumulare più energia di quanta ne utilizzi da poter sfruttare in maniera alternativa (per ricaricare un’auto elettrica) o addirittura da rivendere.
Oggi però non è tutto e secondo degli studi condotti da diversi atenei un edificio così concepito deve guardare oltre puntando alla qualità interna, in particolare quella dell’aria.
Secondo quanto dichiarato dal dottor Marco Ivaldi dell’Università di Torino, studi condotti sulla qualità dell’aria di diversi edifici, tra cui purtroppo tante scuole, mostrano un quadro disarmante sulla situazione attuale. Non solo i fabbricati sono mal progettati ma sono un “contenitore” di sostanze altamente pericolose per le persone. Le emissioni di sostanze inquinanti dipendono praticamente da tutti gli oggetti di uso quotidiano (tessuti, detergenti, vernici, profumatori per ambiente).
In quest’ottica, l’evoluzione di edificio sostenibile è l’edificio rigenerativo, quello rappresentato da Biosphera Equilibrium. Aria interna priva di COV (composti organici volatili), temperatura costante, illuminazione corretta, giusto livello di isolamento acustico tra interno ed esterno ma anche tra una stanza e l’altra o tra diverse parti dello stesso ambiente aiutano vivere meglio. E non si parla solo di abitazioni ma anche di contesti lavorativi. E proprio per far capire l’importanza di questi concetti, oggi Biosphera Equilibrium si presenta con una nuova destinazione d’uso e si trasforma in ufficio.
Forte anche del fatto che, a seguito di studi condotti sul modello precedente – fatti in collaborazione con l’università della Valle d’Aosta e in particolare con il professore ecologo Giuseppe Barbiero -, è risultato un involucro altamente performante con consumi bassissimi e una percezione da parte di chi lo ha abitato di assoluta soddisfazione.
Tornato in piazza Beccaria a Milano dove era stato esposto lo scorso ottobre Biosphera Equilibrium approfitta delle giornate del Salone del Mobile per raccontare questa ulteriore evoluzione che deve essere un esempio virtuoso per tutti gli attori della filiera delle costruzioni.
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