A sorpresa è stato introdotto nel disegno di legge di bilancio 2020. Possibili ripercussioni positive per il settore degli infissi e delle facciate
Un bonus facciate con una detrazione fiscale del 90%. E’ questa la sorpresa contenuta nella cosiddetta manovra di bilancio varata dal Governo. L’obiettivo di fondo è dare un nuovo aspetto alle nostre città attraverso la riqualificazione dell’involucro esterno degli edifici, il che potrebbe riverberarsi con risvolti positivi anche sul settore del settore dei serramenti e delle facciate.
La proposta è contenuta in un decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri su proposta del premier Conte e del ministro dell’economia e delle finanze Gualtieri. In effetti si tratta di due provvedimenti che compongono la manovra finanziaria e che sono stati inseriti nel Documento Programmatico di Bilancio 2020 trasmesso alla Commissione europea. Il decreto-legge introduce disposizioni urgenti in materia fiscale e per esigenze indifferibili mentre il disegno di legge reca il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e il bilancio pluriennale per il triennio 2020 – 2022.
Come segnala una nota di Palazzo Chigi “la manovra che ne risulta non si limita all’eliminazione della clausola di salvaguardia sull’Iva per il 2020, ma contiene importanti provvedimenti per il lavoro, l’ambiente, gli investimenti, la famiglia e la disabilità, avviando l’attivazione delle politiche contenute nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza”.
Tra i punti qualificanti dei provvedimenti il capitolo sulle detrazioni fiscali per gli interventi in edilizia: “Vengono prorogate le detrazioni per la riqualificazione energetica, gli impianti di micro-cogenerazione e le ristrutturazioni edilizie, oltre a quelle per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe energetica elevata a seguito di ristrutturazione della propria abitazione. Viene introdotta per il 2020 una detrazione per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici (il ‘bonus facciate’) per dare un nuovo volto alle nostre città”. Così il Governo.
Tra i fautori della proposta sul bonus facciate al 90% è il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini che ieri su Twitter comunicava: “Nella legge di bilancio una norma coraggiosa che renderà più belle le città italiane. Con il #bonusfacciate un credito fiscale del 90% per chi rifà nel 2020 la facciata di casa o del condominio, in centro storico o periferia, nelle grandi città o nei piccoli comuni!”
E il ministero da lui presieduto aggiungeva: “La proposta trae ispirazione da una famosa legge francese degli anni sessanta (la c.d. loi Malraux), che ha cambiato l’immagine di molte città della Francia. La norma Franceschini introduce ora nel nostro ordinamento, per il 2020, un credito di imposta del 90 per cento per le spese sostenute per il restauro e il recupero delle facciate degli edifici. Il ‘Bonus Facciate’ mira a concentrare nel prossimo anno gli investimenti per il rifacimento delle facciate di palazzi e edifici storici e moderni”.
Bonus facciate e serramenti
Con il futuro provvedimento potrebbero aprirsi – è la nostra ipotesi – delle prospettive molto interessanti per i contribuenti che volessero, contestualmente alle opere di ristrutturazione delle facciate esterne, sostituire i serramenti qualora questi venissero agevolati nella misura più alta del 90%, anziché del 50% come avviene oggi per la singola unità abitativa. Del resto avrebbe poco senso rifare le facciate dei palazzi e lasciare in opera i vecchi serramenti, note fonti di alte dispersioni termiche e di forti disturbi sonori. Oggi sarebbe antistorico riqualificare solo esteticamente i palazzi senza pensare alla loro riqualificazione energetica e alla sicurezza sismica.
In pratica, si tratterebbe di estendere alle facciate riqualificate con i bonus facciate lo stesso meccanismo che oggi si attiva per gli interventi a ecobonus che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda dello stesso edificio ovvero diretti a migliorare la prestazione energetica invernale ed estiva e che sono premiati con l’aliquota del 70% o del 75%. L’aliquota sale all’85% in presenza di lavori di antismica (sismabonus). Queste tre aliquote ricadono anche sulla sostituzione dei serramenti comprensivi di infissi e l’installazione delle schermature solari, sempre che siano lavori eseguiti contestualmente alla riqualificazione energetica dell’involucro e ai lavori di sicurezza sismica, come ha chiarito la Circolare 13/E dell’Agenzia delle Entrate del 31 maggio 2019 (che qui alleghiamo).
Ora occorrerà attendere il testo definitivo della proposta ancora fresca di stampa. Nella nota governativa non si fa alcun cenno all’articolo 10 e alla cessione del credito che tante critiche ha suscitato non fosse altro perché sono in corso i lavori di “revisione” preannunciati al Senato dal ministro dello Sviluppo economico Patuanelli (vedi news) con l’apertura di un Tavolo tecnico con le Federazioni e le Associazioni coinvolte.
a cura di Ennio Braicovich
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