Ha diritto alla detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici anche chi sostituisce gli infissi (senza chiedere l’ecobonus). Perplessità sulla Legge di Bilancio.
Con notevole solerzia l’Agenzia delle Entrate ha provveduto ad aggiornare la Guida fiscale Bonus Mobili ed Elettrodomestici alla luce di quanto disposto dalla Legge di Bilancio 2018 che ha prorogato il beneficio fino a fine dicembre.
L’agevolazione spetta a chi esegue lavori di ristrutturazione che può chiedere il bonus mobili ed elettrodomestici naturalmente dopo aver dato il via ai lavori seguendo le prassi di legge a seconda del tipo di intervento. Il bonus mobili consiste nella detrazione del 50% calcolata su un importo massimo di 10.000 euro di spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.
I mobili ‘detraibili’ comprendono: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi e apparecchi di illuminazione. Sono esclusi: “porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo”. Per porte l’AdE intende quelle interne.
I grandi elettrodomestici, di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni), inclusi nel bonus sono: frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.
Gli interventi edilizi necessari per avere la detrazione sono quelli di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia eseguiti a partire dal 1° gennaio 2017 fino al 31 dicembre 2018 sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali.
Attenzione: i lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto al bonus.
Come operare
Per avere l’agevolazione è indispensabile, quindi, realizzare un intervento di ristrutturazione edilizia (e usufruire della relativa detrazione ovvero il Bonus Casa), sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali.
La detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio.
Quando si effettua un intervento sulle parti condominiali (per esempio, guardiole, appartamento del portiere, lavatoi), i condòmini hanno diritto alla detrazione, ciascuno per la propria quota, solo per i beni acquistati e destinati ad arredare queste parti. Il bonus non è concesso, invece, se acquistano arredi per la propria abitazione.
Tra i lavori su singoli appartamenti o parti condominiali che danno diritto al bonus la Guida cita i seguenti:
>Manutenzione straordinaria: installazione di ascensori e scale di sicurezza, realizzazione dei servizi igienici, sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso, rifacimento di scale e rampe, realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate, costruzione di scale interne
>Ristrutturazione edilizia: modifica della facciata, realizzazione di una mansarda o di un balcone, trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda, apertura di nuove porte e finestre.
La Guida cita pure alcuni esempi di lavori di manutenzione ordinaria su parti condominiali che danno diritto al bonus quali tinteggiatura pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci, sostituzione tegole e rinnovo delle impermeabilizzazioni, riparazione o sostituzione di cancelli o portoni, riparazione delle grondaie, riparazione delle mura di cinta.
Tornando al caso evidenziato prima di sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso per i lavori di manutenzione straordinaria l’intervento dovrà rispettare i valori limite di trasmittanza termica di cui al Decreto Requisiti Minimi del 26 giugno 2015 (meno severi di quelli attuali per l’ecobonus per gli infissi, salvo Lombardia e provincia di Trento) e, fatto nuovo, dovrà essere oggetto di comunicazione all’Enea secondo quanto disposto dalla Legge di Bilancio 2018 (vedi news). Naturalmente l’intervento dovrà rispettare anche le disposizioni delle autorità comunali, provinciali e regionali.
Di fatto si sta verificando quello che molti temevano: la sostituzione degli infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infissi qualificata come intervento di manutenzione straordinaria nel 2018 dà diritto alla detrazione del 50% prevista per il bonus casa ma anche al 50% di detrazione sulle spese di mobili ed elettrodomestici. Detto, in sintesi: infissi meno performanti ma beneficianti di due bonus al 50%.
Chi invece vorrà ricorrere all’ex ecobonus del 65% diventato 50% con la Legge di Bilancio 2018 si dovrà accontentare di una sola detrazione del 50% senza il beneficio del bonus mobili ed elettrodomestici. Per ora dovrà rispettare i valori limite di trasmittanza termica degli infissi fissati dal decreto Bersani e modificati dal decreto del 26 gennaio 2010. In arrivo ci dovrebbe essere, come ventilato dalla Legge di Bilancio, un decreto del Ministero dello sviluppo economico che dovrebbe inseverire tali valori (vedi news). Se sarà così, il cliente finale spenderà di più per avere minori benefici fiscali.
Ovviamente non abbiamo nulla contro il Bonus mobili ed elettrodomestici. Tuttavia ci pare che, stando così le cose, si stia orientando il consumatore finale verso scelte meno rispettose dell’ambiente ma più attraenti sotto l’aspetto economico. Ci auguriamo di sbagliare.
(eb)
In allegato qui sotto la Guida fiscale del Bonus Mobili ed elettrodomestici di gennaio 2018
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