Negli ultimi mesi abbiamo sentito parlare sempre più spesso di Ecobonus e incentivi legati al mondo della ristrutturazione, ma non sempre è molto chiaro cosa siano e come funzionino. L’evoluzione degli incentivi legati all'acquisto dei serramenti in Italia si può riassumere in alcuni punti salienti, i più problematici dei quali sono emersi negli ultimi due anni: vediamo brevemente quali sono stati i principali passaggi e di come, oggi, si possa approfittare al meglio della situazione attuale.
Bonus per acquisto dei serramenti in Italia: come funziona? Tutto ha inizio nel 2006, quando viene promulgata la legge 296/2006, meglio conosciuta con il nome di Ecobonus: esso permette al privato un recupero fiscale del 50% in 10 anni sull’acquisto dei serramenti, primo vero incentivo statale a supporto del settore dei serramenti.
L’accoglienza del pubblico è ottima, tanto che viene prorogato ed in più occasioni implementato e aggiornato in termini e percentuali per i successivi 12 anni, fino al 2018, quando viene varata la legge sulla cessione del credito. Essa permette al cliente finale di pagare solo metà della somma prevista, mentre il fornitore si fa carico dell’altra metà, che inizierà a recuperare da marzo dell´anno seguente, per un recupero totale previsto in 10 anni.
L’attuazione di tale provvedimento prevedeva però uno sforzo finanziario decisamente pesante – spesso addirittura insostenibile – per la maggior parte delle aziende italiane. Nel 2019, per provare ad andare incontro a questo problema, viene formulata la legge sullo sconto in fattura, che prevedeva l’apertura del primo cassetto fiscale al mese successivo anziché al marzo dell’anno dopo, oltre che a permettere un recupero del credito in 5 anni invece che 10.
Sulla carta, questo costituiva un netto vantaggio per il fornitore dei beni rispetto alle tempistiche della cessione del credito, ma generava contemporaneamente un picco insormontabile in termini di liquidità per quelle stesse aziende che si erano trovate in difficoltà per l’anticipazione del 50% previsto dalla cessione del credito.
Intervengono a questo punto le ESCo – Energy Service Company – imprese in grado di finanziare questi progetti grazie alla loro enorme liquidità, mettendo il loro capitale a disposizione di coloro che avrebbero attuato lo sconto in fattura.
Le conseguenze sbilanciano totalmente il mercato in favore di alcuni e pochi Players che, grazie alle loro possibilità in termini di finanze e volumi di vendita, stringono accordi esclusivi con le ESCo e approfittano dello sconto in fattura a scapito di chi non può permettersi di rinunciare a metà dell´introito immediato su ogni vendita: queste poche grandi aziende generano volumi enormi di vendita e si impongono sul mercato con prepotenza. Questo suscita la disapprovazione dei moltissimi che non hanno potuto usufruire dello sconto in fattura.
Nel 2020, per bilanciare la situazione, lo sconto in fattura viene abrogato, ma rimane attuabile la cessione del credito come bonus per acquisto dei serramenti: per questo, il 35/45% delle finestre acquistate nel 2020 vengono vendute tramite l’operazione della cessione del credito.
A fronte di queste evoluzioni e dell’impatto del Covid 19 – che senza dubbio ha creato un diverso approccio nei meccanismi di vendita e nelle disponibilità di acquisto sul mercato – VEKA ha deciso dunque di offrire delle nuove possibilità a tutti i suoi partner Finestra Italiana, stipulando un contratto con la società Deloitte, che – collaborando con l’ESCo EnelX – mette a disposizione dei Partner stessi e dei loro rispettivi Rivenditori la capacità di concedere ai consumatori finali l’acquisto dei loro serramenti tramite cessione del credito, pagando dunque solamente la metà del prezzo. Un modo lineare per usufruire del bonus per acquisto dei serramenti.
(comunicato stampa)
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