Osservatorio Permanente Cancelli. Per la morte di una piccola di 5 anni condannati in via definitiva i due fabbri, il responsabile della sicurezza del cantiere, il progettista e direttore dei lavori e i tre committenti
La Corte di Cassazione ha definitivamente chiuso il caso giudiziario del cancello “killer” di Valmadrera (Lecco) confermando per tutti gli imputati le pene richieste dal giudice lecchese Paolo Salvatore, poi ratificate dalla Corte d’Appello di Milano.
Di fatto sono stati condannati in via definitiva per omicidio colposo tutti coloro che hanno avuto un ruolo nella morte della piccola Elisabetta: i fabbri, il responsabile della sicurezza del cantiere, il progettista e direttore dei lavori e i tre committenti. La bambina rimase schiacciata sei anni fa da un cancello largo 3 metri e mezzo e pesante 250 chili da installare in un immobile in via di costruzione e legato con un semplice fil di ferro.
Dura la condanna a 2 anni e 4 mesi per il fabbro Giuseppe Monti che aveva posizionato il pesante manufatto legandolo con il fil di ferro. Nel primo grado di giudizio a Lecco gli erano state riconosciute gran parte della responsabilità “in quanto, in base alla propria esperienza e professionalità, avrebbe dovuto sapere che lasciare un cancello di quelle dimensioni sospeso con un semplice di ferro era un pericolo”. Il figlio Maurizio Monti che aveva aiutato il padre nelle operazioni di installazione è stato condannato a un anno e 2 mesi.
Confermate anche le condanne per il responsabile della sicurezza del cantiere Davide Dell’Oro (2 anni), il progettista e direttore lavori Matteo Bugatti (1 anno e 6 mesi). Condannate ribadite anche per i tre committenti: i fratelli Emilio e Franco Brioschi (1 anno e 10 mesi) e la madre Teresa Rusconi (1 anno).
Dopo i tre gradi di giudizio e sei anni di battaglie legali sul caso cala il sipario.
Del caso della piccola Elisabetta si è occupato più volte nel corso degli ultimi anni l’Osservatorio Permanente Cancelli. (vedi news)
Ogni anno in Italia muoiono almeno una decina di persone, in genere anziani, bambini ma anche adulti, e diverse decine rimangono ferite a causa del ribaltamento o del malfunzionamento dei cancelli. Diverse le possibili cause del fenomeno: errata progettazione, costruzione, installazione o più semplicemente carenza o assenza di cura e manutenzione. L’Osservatorio Permanente Cancelli intende denunciare una situazione indegna di un Paese civile e spingere le Autorità competenti a introdurre regole che facciano cessare una tragedia purtroppo continua.
Nell’immagine, la notizia sul Giornale di Lecco di Oggi
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