E’ avvenuto in occasione dell’audizione dell’associazione delle imprese edili presso le Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato nell’ambito dell’esame del DL Rilancio
Il Caro Materiali nelle costruzioni è piombato nelle aule ovattate delle Commissioni del Senato. E’ accaduto settimana scorsa in occasione dell’audizione dell’Ance presso le Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato nell’ambito dell’esame, in prima lettura, in sede referente, del disegno di legge di conversione del DL 41/2021, il cosiddetto DL Rilancio.
Per conto dell’associazione delle imprese edili è intervenuto il dott. Marco Dettori, vice presidente economico-fiscale-tributario. In questo quadro, riferisce una nota associativa, Dettori ha segnalato la necessità di adattare i contenuti del provvedimento alle reali esigenze delle imprese di costruzione, affrontando in primis tre questioni principali:
-il “caro materiali”,
-il problema delle imprese responsabili in solido per omissioni contributive effettuate dai datori di lavoro e
-la forte incertezza legata alla prossima entrata in vigore del Codice della Crisi d’impresa.
In primo luogo il caro materiali
L’esponente di Ance ha messo in luce in primo luogo, il “caro materiali”. Esso assume centralità nella misura in cui, negli ultimi mesi, sono stati registrati incrementi straordinari dei prezzi dei materiali impiegati nei cantieri (come ad esempio l’incremento di circa il 130% registrato dal prezzo dell’acciaio tra novembre 2020 e febbraio 2021 (vedi news). Una dinamica che, oltre che nei prodotti siderurgici, si osserva anche in altri materiali di primaria importanza per l’edilizia, come, ad esempio, i polietileni +40%, il rame +17%, il petrolio +34% e i suoi derivati), la cui entità è talmente elevata da compromettere la regolare prosecuzione dei lavori affidati.
L’attuale Codice degli Appalti non prevede, purtroppo, denuncia Dettori, adeguati meccanismi di revisione prezzi, con la conseguenza che i contratti non risultano più economicamente sostenibili. Per tale ragione, si rende quindi necessario riconoscere alle imprese gli incrementi straordinari di prezzo intervenuti e ricondurre i rapporti negoziali nel perimetro dell’equilibrio sinallagmatico (cioé contrattuale). Ciò appare indispensabile anche per evitare un blocco generalizzato dei cantieri.
Fin qui Ance. Certamente la revisione prezzi andrebbe riconosciuta non solo alle imprese ma anche ai fornitori delle imprese di costruzioni su cui il caro materiali sta incidendo in maniera pesantissima.
Foto: strutture in acciaio (colpite duramente dal caro materiali). Doc. Muller Acier
a cura di EB
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