La residenza, situata nella frazione di Paluzza, racconta la storia di una famiglia di emigranti che ha deciso di tornare alle proprie radici.
Tra le maestose montagne della Carnia, Casa Matiz (il nome della famiglia committente) rinasce grazie a un meticoloso progetto di recupero che combina adeguamenti sismici ed energetici.
Casa Matiz, costruita su due piani e dotata di una terrazza, ha attraversato mezzo secolo di trasformazioni. La facciata originaria, distante dalla strada principale, si caratterizzava per le finestre piccole e regolari, poco connesse con l’ambiente circostante, e una lunga terrazza inutilizzata.
Grazie all’intervento dell’architetto Federico Mentil, la facciata ha subito una rivoluzione. Due grandi finestre ora si aprono sul suggestivo paesaggio montano, eliminando gli scuri e ristabilendo un dialogo visivo con la natura. La facciata si articola in tre sezioni: il basamento, segnato dalla terrazza; la parte intermedia, con le aperture delle camere e delle zone giorno; e l’attico, decorato con un motivo in legno che allinea due piccole finestre.
Il progetto di rinnovamento è iniziato nel 2018 con la trasformazione di un edificio retrostante, originariamente un ricovero per animali, in uno spazio ludico utilizzabile per brevi periodi. Tra il 2019 e il 2022, l’intero edificio ha beneficiato di adeguamenti sismici ed energetici, e il sottotetto, un tempo magazzino, è stato convertito in due appartamenti distinti.
La riorganizzazione degli spazi interni ha rispettato la configurazione tradizionale locale. Al piano terra, la cucina rimane il cuore della casa, riscaldata dal caratteristico “spolert” friulano, con una scala che conduce al primo piano, dove un lungo corridoio dà accesso alle diverse stanze.
Gli attuali proprietari hanno mantenuto l’essenza dell’abitazione originale, apportando solo le modifiche necessarie per soddisfare le loro esigenze. Alcuni spazi comuni come la cucina, la zona giorno, la sala giochi e l’area wellness sono stati conservati, mentre le camere da letto, gli studi e i soggiorni offrono privacy. La nuova distribuzione è evidenziata da porte in legno o legno e vetro, che distinguono chiaramente le aree private da quelle conviviali.
a cura di Margherita Toffolon
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