Un centinaio di professionisti partecipa all’incontro dedicato allo standard Passiv Haus per le costruzioni del futuro e al ruolo delle finestre multifunzione
Oramai sono più di 40 mila le costruzioni certificate dal Passiv Haus Institut del dr. Wolfgang Feist, l’ente che ha il merito di aver aperto più di due decenni fa nuove prospettive al mondo dell’edilizia sviluppando il concetto di Casa Passiva, una costruzione ad elevato risparmio energetico e a maggiori condizioni di confort. Sono edifici residenziali, mono- e plurifamiliari, e da qualche tempo anche non residenziali come edifici ad uso uffici, ospedali, cliniche, edifici storici, hotel. Per lo più in Europa centrale. Nel nostro paese sono una quarantina le unità immobiliari certificate Passiv Haus Institut (PHI) dall’affiliata per l’Italia Zephir (Zero Energy Passiv Haus Institut for Research) srl, soprattutto al Nord con qualche rara punta al Sud come il progetto Botticelli realizzato a Mascalucia (Catania), sulle pendici dell’Etna.
E proprio al Sud, a Savelletri di Fasano, vicino a Brindisi, un convegno organizzato da Internorm Italia ha dedicato spazio e attenzione allo standard PassivHaus. Un centinaio i presenti: progettisti, imprese, operatori del mondo del serramento come i rivenditori Internorm. “Abbiamo voluto offrire questa possibilità di approfondimento tecnico-culturale ai nostri interlocutori professionali in quanto riteniamo la Casa Passiva una proposta innovativa per i consumatori e per il mondo dell’edilizia. Una proposta per la quale siamo già in grado di offrire le soluzioni più opportune” ha osservato aprendo i lavori Domenico Mazzarelli, referente dell’azienda per la Puglia.
Lo standard PassivHaus (e quanto vi sta dietro e dentro, i concetti di fisica tecnica, di progettazione e di impiantistica) è stato illustrato da Mirko Taglietti, amministratore di Zephir. La PassivHaus per Taglietti non è solo risparmio energetico ma soprattutto comfort. Quanto ai risparmi, essi ci sono e possono essere quantificati brutalmente in consumi da 1,5€/mq annuo. Quindi, si tratta di una casa che risparmia il 90-95% rispetto ai consumi correnti delle case ordinarie senza penalizzare però confort e condizioni di vita.
Una casa che ha necessità di componenti adeguati come i serramenti che sono in genere, ha sottolineato Taglietti, “gli elementi meno performanti e quindi da curare maggiormente”. Da qui la necessità di – rivolgendosi esplicitamente ai progettisti e agli impresari presenti – di “dedicare più tempo alla cultura del serramento”.
E proprio di cultura del serramento e delle tante innovazioni introdotte negli ultimi anni ha parlato Paolo Buratti, responsabile dell’Ufficio tecnico di Internorm Italia evidenziando la ricchezza tecnologia odierna perché “in un elemento dallo spessore di soli 9 cm centimetri sono racchiuse tantissime funzioni. Non a caso si parla di finestre multifunzione”.
E quindi via a parlare di vetri avanzati, canaline distanziali, telai e ante, elementi oscuranti, aeratori integrati fino a toccare la domotica che sta entrando nel mondo del serramento attraverso la gestione semplificata delle funzioni via smartphone permessa dall’I-tec SmartWindow di casa Internorm. Fino ad affrontare il problema dei problemi: la posa in opera e la connessione del serramento all’opera edile. “L’attacco a muro va progettato adeguatamente – ha esclamato Buratti – e non semplicemente disegnato con un paio di quadratini”. Questo da parte dei progettisti.
Ma anche dalla parte degli installatori occorre più formazione e più professionalità. Non a caso Internorm Italia realizza dei corsi della durata di 4 giorni per installatori con esame finale scritto e orale. Dal 2012 sono stati così formati 52 operatori, in genere capisquadra che hanno il compito di formare a loro volta i posatori sul campo.
Un vivace e prolungato dibattito, moderato da Ennio Braicovich di Nuova Finestra/DBInformation, ha coronato il convegno che si è chiuso con la promessa di Domenico Mazzarelli di organizzare dei corsi sulla posa sul campo. Direttamente in cantiere, viste le tante richieste pervenute da parte dei professionisti.
Quanto alle PassivHaus, a giudicare dalle prime reazioni e dai commenti raccolti post-convegno nell’elegante Masseria Torre Coccaro, anche al Sud potrebbe aprirsi una nicchia di mercato. La domanda che tutti si pongono è quanto grande questa nicchia sarà. Nel frattempo fioriscono esperienze similari come gli edifici certificati CasaClima e TBZ-Centro di fisica edile a indicare che un mercato di punta c’è.
(eb)
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