Morfologia e prestazioni delle cellule di facciata progettate per il podio del One World Trade Center (WTC1) di New York.
Morfologia e prestazioni delle cellule di facciata progettate per il podio del One World Trade Center (WTC1) di New York. La soluzione costruttiva come emblema di accuratezza e specificità all’interno di un cantiere ad alta complessità.
All’interno di un cantiere di notevoli dimensioni come quello del nuovo World Trade Center, caratterizzato dalla compresenza di sette edifici in costruzione di differenti livelli di complessità, la figura del Site Project Manager assume un proporzionale carico di responsabilità e livello di preparazione. Daniele Petroni è il solo Curtain Wall Manager italiano che attualmente sta seguendo l’istallazione delle cellule del podio della Freedom Tower per Permasteelisa North America Corp.
Laureato in Architettura a Roma, la sua formazione è proseguita con un master in Construction Administrator presso la Columbia University, percorso che ha tessuto ufficialmente il suo legame alla città di New York. Nella metropoli infatti, oltre che nei progetti di Torre 1 e Torre 3 (attualmente ad uno stato di avanzamento meno progredito rispetto a quello della Freedom Tower), egli ha ricoperto il ruolo di manager di cantiere nella realizzazione della torre residenziale One57.
Come si può evincere dalle sue parole, l’obiettivo principale che in maniera preponderante mette alla prova la sua figura in un cantiere complesso quale quello di WTC1 e WTC3 è la coordinazione delle squadre installatrici delle facciate con le altre compagnie compresenti. “La lungimiranza necessaria per pianificare operazioni che vedono coinvolte più di mille persone contemporaneamente è un requisito essenziale per garantire gli alti standard di sicurezza per i lavoratori su cui Permasteelisa punta ed investe. Tutto questo risulta poi particolarmente indispensabile quando è stringente il cronoprogramma dei lavori, all’interno del quale vengono individuati i livelli di pericolosità delle diverse attività, e i ritmi risultano serrati.” In un’unica figura, a volte particolarmente giovane (Daniele Petroni è nato nel 1983), si condensano quindi alte capacità di programmazione e gestione, quella “tecnologia invisibile” garanzia di appropriatezza, efficienza e qualità.
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