Mancata approvazione definitiva alla Camera dei deputati per via di un indebito emendamento che eliminava il tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici. Eliminato l’emendamento, il decreto è stato approvato ma ora deve tornare al Senato
Lo sblocco della cessione crediti da bonus edilizi dovrà attendere ancora qualche giorno. Il DL Aiuti bis, che lo prevedeva, infatti, dovrà ritornare al Senato dopo l’approvazione della Camera dei deputati. La mancata approvazione definitiva alla Camera dei deputati è avvenuta per via di un indebito emendamento che eliminava il tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici. Eliminato l’emendamento, il decreto è stato approvato a larghissima maggioranza ma ora deve tornare al Senato per il via libero definitivo.
DL Aiuti bis
Il mondo dell’edilizia punta molto sul DL Aiuti bis. Il provvedimento, come noto, contiene un emendamento che prevede la responsabilità in solido nella cessione dei bonus edilizi scatta solo nel caso di dolo o colpa grave. Era quello che desideravano tanto le banche, le poste e altre istituzioni finanziarie. Questa soluzione, spiega Ance, l’associazione degli imprenditori edili, “dovrebbe tranquillizzare le imprese che intendono acquistare crediti già controllati, ad esempio da parte delle banche, rimettendo in moto il meccanismo che permette alle imprese di essere pagate per lavori eseguiti”.
Sulla stessa lunghezza d’onda è Confartigianato. Il presidente Marco Granelli afferma: “Con questa modifica ci auguriamo che le banche riprendano ad acquisire i crediti fiscali in special modo quelli delle imprese sinora rimasti incagliati. Si tratta di un primo passo che va nella giusta direzione per la ripresa del mercato dei lavori per l’efficienza energetica degli immobili, interventi quanto mai indispensabili considerata la grave crisi energetica in atto”.
Altri ostacoli per la cessione crediti
Ma non è detto che la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DL Aiuti bis risolva il problema del blocco della cessione crediti da bonus edilizi. Lo hanno ribadito congiuntamente ABI, l’associazione bancaria italiana, e Ance. Ora occorre, dicono, rivedere tempestivamente il contenuto della Circolare 23 dell’Agenzia delle Entrate del giugno scorso, non più coerente con le nuove previsioni normative.
La cessione crediti di piccolo importo
Anche Granelli auspica che l’Agenzia delle Entrate, in tempi rapidi, aggiorni i contenuti della Circolare n. 23 del 2022 con indicazioni chiare e semplici sui nuovi profili di responsabilità solidale. Però si dice scettico sulla piena efficacia della norma. Dice infatti: “Rimaniamo convinti che la norma non risolverà tutte le situazioni incagliate, soprattutto quelle riferite ai crediti di piccolo importo, per i quali serve un acquirente di ultima istanza con l’intervento di Poste e CDP”.
a cura di Ennio Braicovich
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