Nuovi attori si affacciano sul mercato della cessione del credito derivante dai lavori da Superbonus ed ecobonus. Generali è la prima assicurazione a farsi avanti
La cessione del credito sta diventando un mercato sempre più affollato di nuovi attori. E’ di ieri l’annuncio che Generali Italia entra con una propria linea di offerta mentre la banca Carige ritocca positivamente gli interessi a favore di condomini, privati e imprese, rispetto alle attuali condizioni di mercato.
Generali Italia è di fatto, a nostra conoscenza, la prima assicurazione a entrare sul mercato della cessione del credito per rilevare i crediti da superbonus derivanti dalle riqualificazioni immobiliari e per offrire le polizze assicurative collegate ai lavori.
L’offerta di Generali Italia si allinea sostanzialmente a quelle di Unicredit e Banca Intesa di cui abbiamo riferito nei giorni scorsi (vedi news): erogazione del 102% ai soggetti privati (proprietari e affittuari) e 100% alle imprese che eseguono i lavori.
Naturalmente Generali non fa mancare un bouquet di proposte assicurative come un’offerta assicurativa agevolata dedicata a famiglie a copertura del rischio di eventi catastrofali per gli immobili oggetto dei lavori, dove le spese per la polizza sono detraibili al 90%. Polizze ad hoc sono previste per le imprese e i professionisti. Presi di mira sono gli asseveratori che dovranno certificare la congruità delle spese e possono essere coperti da una polizza RC responsabilità civile professionale.
E’ probabile, anzi augurabile, che l’esempio di Generali trovi imitatori tra le assicurazioni che sono fortemente penalizzate, come le banche, dalla caduta dei tassi di rendimento dei loro asset finanziari, il che rende appetibili prestiti garantiti dallo Stato e che ritornano a casa in cinque anni con rendimenti molto più elevati.
Sul fronte più tradizionale delle banche sono da segnalare le condizioni dell’offerta di Carige a privati e imprese. Per i privati Carige corrisponde un ammontare pari al 93,19% del suo valore nominale (102,50€ per ogni 110€) per spese detraibili in 5 anni. Per le spese detraibili in 10 anni invece che in 5, viene corrisposto un ammontare pari al 81,12% del valore nominale della detrazione.
Per le imprese che cedono il credito di imposta alla banca l’ammontare è pari al 91,82% del suo valore nominale (101€ per ogni 110€) per spese detraibili in 5 anni. Per le spese detraibili in 10 anni invece che in 5, viene corrisposto un ammontare pari al 81,12% del valore nominale della detrazione. Queste le condizioni generali di vendita. Poi, naturalmente occorrerà prendere in considerazione anche le spese accessorie che globalmente potrebbero rivelarsi una sorpresa. Nel frattempo non si può non salutare con favore un piccolo ritocco positivo rispetto ai valori di mercato a favore di clienti e imprese.
a cura di Ennio Braicovich
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere