Fino al 12 gennaio sarà possibile inviare commenti ed osservazioni su una norma che prevede prove finalizzate a determinare la resistenza fisico-meccanica dei prodotti
Le chiusure antieffrazione avranno presto una norma nazionale di riferimento che affiancherà le norme europee UNI EN 1627, UNI EN 1628, UNI EN 1629 e UNI EN 1630. UNI ha, infatti, sottoposto all’inchiesta pubblica finale il progetto di norma UNI1606044 facente capo alla Commissione Prodotti, processi e sistemi per l’organismo edilizio. Il progetto si intitola: Porte pedonali, finestre, facciate continue, inferriate e chiusure oscuranti – Resistenza all’effrazione – Istruzioni e raccomandazioni per l’applicazione della UNI EN 1627, UNI EN 1628, UNI EN 1629 e UNI EN 163.
Chi lo desidera potrà liberamente scaricare il documento accedendo alla sezione del sito UNI riservata alla Pubblica Inchiesta Finale cliccando qui e quindi potrà eventualmente sottoporre entro il 12 gennaio suggerimenti, critiche e idee al Gruppo di lavoro competente.
Il progetto definisce i requisiti di classificazione che consentono di rappresentare in dettaglio le prestazioni dei prodotti oggetto di prova (porte pedonali, finestre, porte finestre e facciate continue, inferriate e chiusure oscuranti) e fornisce indicazioni e raccomandazioni per l’esecuzione delle prove di carico statico, carico dinamico e attacco manuale, specificandone le corrispondenti classi di resistenza all’effrazione, utili ai fini di una scelta comparativa del livello di sicurezza dei prodotti, in relazione alle tecnologie costruttive in essere. Le prove previste sono finalizzate a determinare la resistenza fisico-meccanica del prodotto.
Il progetto di norma italiana sulle chiusure antieffrazione era stato ampiamente anticipato da una Tavola rotonda in redazione che ha visto la partecipazione di esponenti delle associazioni, dei laboratorie e dell’industria (vedi news). Era stato oggetto degli interventi dell’ing. Rita D’Alessandro, responsabile normativa di EdilegnoArredo/FederlegnoArredo, durante il recente Serramentour 2019.
Alla domanda “Perché un progetto di norma nazionale?” così aveva risposto D’Alessandro: “Nell’attuale assetto normativo EN vi sono parecchi aspetti lacunosi e discrezionalità di interpretazione da parte dei laboratori di prova e del mercato stesso come: modalità di esecuzione dei test, intercambiabilità dei componenti e degli accessori e conseguente affidabilità della classificazione. La norma italiana riflette l’esigenza di fare chiarezza e nel contempo di caratterizzare e classificare al meglio i prodotti presenti sul mercato, frutto di importanti investimenti in sviluppo e ricerca da parte dei fabbricanti nazionali, al fine di rendere oggettivo e comparabile il livello di sicurezza dei manufatti”.
Foto in alto: doc. Roto
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