Chiusure tecniche. Acmi, dal Decennale alle prospettive

Due giorni di lavori intensi e di celebrazioni a Palermo contrassegnano le Assemblee di ACMI, l’associazione delle chiusure tecniche, e di EDSF, Federazione europea di settore. Il punto sulla situazione normativa e regolamentare, italiana ed europea, e le prospettive. Il lancio dell’Energy Door Label a livello europeo.

Acmi, l’associazione nazionale delle chiusure tecniche, ha celebrato nel migliore dei possibili modi il Decennale della propria (ri)fondazione: lavorando. Certamente agendo di memoria e di affetti per la ricca storia passata, tutta da celebrare, ma anche lavorando in senso prospettico. Nel senso di preparare il terreno di lavoro futuro per il settore delle chiusure. Il terreno? No, i terreni perché Acmi da tempo opera sui diversi ambiti: normativo, tecnologico, regolamentare, commerciale, marketing.

La due giorni delle chiusure tecniche

Alla fine dei lavori della due giorni di Palermo – 13 e 14 ottobre-, tira le somme il presidente ing. Nicola Fornarelli, ancora sotto shock che tutto sia andato liscio come l’olio: “Il forte coinvolgimento dei presenti, le relazioni ricche di contenuti, le congratulazioni degli ospiti illustri (ICE, CNVVF e FINCO) che ci hanno gratificato con i loro interventi, il rispettoso plauso dei colleghi internazionali della Federazione europea Edsf, sono stati il sale dell’evento. Per quanto mi riguarda potrei dire che da domani Acmi lascia gli anni dell’infanzia e si avvia alla stagione tumultuosa della adolescenza, ricca di crescita e cambiamenti!”

Raddoppio

Era il giugno 2011 quando 28 imprenditori del settore delle chiusure decisero di rifondare l’associazione. Verso quali nuove mete? Fronteggiare, anzitutto, la crisi di mercato iniziata nel 2008, dare visibilità e rappresentatività al Settore, essere protagonisti nello sviluppo delle Norme Tecniche, supportare l’Internazionalizzazione delle aziende. Come ha ricordato il socio co-fondatore Mario De Giusti.

Da allora grazie al riposizionamento e all’ingresso dell’ing. Nicola Fornarelli che diverrà presidente nel 2015, è iniziata una nuova stagione per Acmi. Riconosciuta come tale alle fiere estere di rilievo come R+T, grazie anche a CaseItaly, presente attivamente ai tavoli di lavoro normativo di UNI e regolamentare dei Vigili del fuoco, e sulla scena europea quale membro di Edsf. Oggi i soci sono 68, grazie anche all’apertura, da poco, agli installatori di chiusure tagliafuoco. Un bilancio altamente positivo tale da spingere i soci di peso come Vanni Tinti e Antonio Gramuglia, a ringraziare ed elogiare pubblicamente l’attività di Fornarelli, tra il consenso generale.

Edsf lancia l’Energy Door Label

In concomitanza con l’assemblea Acmi si è tenuta  quella della federazione europea Edsf sotto la presidenza di Kaj Søndergaard e la direzione di Olaf Heptner.

Kaj Søndergaard

Nel corso della riunione è stata approvata la decisione di lanciare a livello europeo l’Energy Door Calculator e la collegata Energy Door Label, di cui abbiamo parlato recentemente qui. I due strumenti combinati permettono ai clienti una scelta consapevole del prodotto che risulta più efficiente e consente ai Produttori di fornire informazioni chiare e precise sull’efficienza energetica dei loro prodotti per facilitare il processo di scelta.

Dopo anni di test e di verifiche, anche di terza parte indipendente, i due prodotti sono maturi. I principali produttori europei di porte e portoni industriali e commerciali sono pronti a cavalcare le nuove opportunità di marketing che si aprono.

Stop alla normazione europea

 

Olaf Heptner

Rimane il rischio di confondere l’ Energy Door Label con l’EPD. Sono due strumenti assolutamente diversi, ha evidenziato Olaf Heptner, qui a lato nella foto. L’una ha una valenza esclusivamente energetica, l’altra si propone di rappresentare la sostenibilità in generale di un prodotto.
Edsf ha affrontato anche il tema della normativa EN, entrata in una fase di grande impasse a causa del rinnovato proponimento di riscrittura della CPR da parte della Commissione europea. Oramai il messaggio che giunge da Bruxelles è chiaro. Non vale la pena di affannarsi a progettare nuove norme perché presto, si fa per dire, le norme saranno scritte in una maniera totalmente diversa da come è stato fatto finora.

Qui l’intervista al presidente di Edsf Kaj Søndergaard

Fine prima parte. La seconda parte qui

a cura di Ennio Braicovich