E’ un effetto della Legge 157/2019 di conversione del D.L. 124/2019, collegata alla Legge di Bilancio 2020, in vigore dal 25 dicembre 2019.
Addio alle compensazioni di inizio anno per le ritenute d’acconto sui bonifici per ecobonus e bonus casa dell’anno precedente. Bisognerà aspettare qualche mese di più. Anzi parecchio di più: esattamente 10 giorni dopo la presentazione della dichiarazione annuale dei redditi.
Questo slittamento delle compensazioni è imposto dall’articolo 3 “Contrasto alle indebite compensazioni” della L. 157/2019 di conversione del D.L. 124/2019. E’ il cosiddetto Decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020, in vigore dal 25 dicembre 2019 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 301 del 24 dicembre 2019 (clicca qui).
Per effetto del Decreto fiscale non sono più possibili le compensazioni di Irpef/Ires/Irap come succedeva tradizionalmente a partire dal 1° gennaio ma solo 10 giorni dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi delle imprese. Per di più la compensazione dei crediti sopra i 5 mila euro annui può essere effettuata solo utilizzando i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate che, se va bene, saranno pronti verso giugno, o forse luglio.
A questo punto per rientrare nei crediti il prima possibile occorrerà anticipare la dichiarazione dei redditi verso maggio, software permettendo. Per di più mentre si comincia a rientrare si è già stati deprivati di altra liquidità sottratta con i bonifici dei lavori da ecobonus e bonus casa dei primi mesi dell’anno. Se si inoltrasse la dichiarazione dei redditi dopo settembre, come spesso capita, il danno sarebbe ancora maggiore. Ricordiamo che nel 2019 il termine era slittato al mese di novembre.
Sull’articolo 3 del Decreto fiscale ben poche voci contro si erano levate. Ricordiamo l’intervento di Carla Tomasi, presidente di Finco, ripreso su queste pagine (vedi news) che denunciava come “ assolutamente inaccettabile che ancora una volta le piccole imprese vengano caricate di oneri finanziari e debbano fungere, oltre che da sostituti di imposta, anche da finanziarie”. Non ricordiamo altre voci contro, ma potremmo sbagliarci.
Lo slittamento delle compensazioni rende ancora più urgente e attuale la campagna per la riduzione della ritenuta dall’8 al 4%.
a cura di Ennio Braicovich
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