La vittima schiacciata all’Eur, nel 2015, da un cancello di 700 kg. Pene di un anno e 8 mesi e di un anno di reclusione. i soldi del risarcimento in beneficenza
La sentenza alla fine, dopo sei anni, per un cancello ‘killer’ è arrivata e la condanna non è stata leggera anche se la mano del giudice avrebbe potuto essere ancor più pesante. Perché si tratta pur sempre di una condanna per omicidio colposo nei confronti del fabbro e del capocantiere, condannati rispettivamente alle pene di un anno e 8 mesi e di un anno di reclusione. Le pene inflitte sono state attenuate dal risarcimento offerto all’apertura del processo e che la famiglia della vittima ha devoluto in beneficienza. L’episodio è successo a Roma il 15 ottobre 2015 in viale America, all’incrocio della via Cristoforo Colombo, nel cantiere delle ex Torri del ministero delle Finanze all’Eur. Dell’episodio ci occupammo qui.
La vittima, Isabella Monti, 66 anni, una professoressa di matematica appena andata in pensione, stava tornando a casa dalla spesa quando un cancello pesante 700 chilogrammi, fuoriuscito dal proprio binario, le si è rovesciato addosso. Portata in gravi condizioni all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, non ce l’ha fatta.
Secondo quanto riporta La Repubblica, nell’edizione odierna di Roma, il fabbro incaricato di compiere la manutenzione alla struttura è stato condannato a un anno e 8 mesi per “ negligenze da parte sua nel cambio di un pezzo e nella saldatura dello stesso; in più avrebbe accettato l’incarico senza una specifica preparazione professionale”. Inoltre la sentenza ha previsto ”un anno di reclusione, invece, per il capocantiere, ritenuto responsabile di aver omesso di controllare la buona movimentazione del cancello”.
Come denunciamo da anni, in Italia diverse decine di persone, in genere anziani, bambini ma anche adulti, rimangono gravemente ferite o addirittura muoiono a causa del ribaltamento o del malfunzionamento dei cancelli. Diverse le possibili cause del fenomeno: errata progettazione, costruzione, installazione o più semplicemente carenza o assenza di cura e manutenzione. L’Osservatorio Permanente Cancelli intende denunciare una situazione indegna di un Paese civile e spingere le Autorità competenti, le associazioni dei consumatori, le associazioni di settore a introdurre regole che facciano cessare una tragedia purtroppo continua.
a cura di EB
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