La progettazione degli edifici a energia quasi zero (NZEB), già obbligatoria in Lombardia e presto in Emilia Romagna e fra qualche anno nel resto d’Italia al centro di un tour di quattro tappe nell’Italia del Nord: Venezia, Torino, Bologna e Milano. 350 i partecipanti, in grandissima parte progettisti.
Beati i proprietari degli appartamenti del condominio Smart Village Murialdo sito nell’omonima via in periferia di Viterbo che per riscaldamento e raffrescamento spendono una inezia rispetto a tutti gli cittadini italiani. Bollette alla mano la spesa globale per il riscaldamento invernale dei 12 appartamenti dell’intero condominio ammonta a 1123,00 euro. Leggermente inferiore, sempre bollette alla mano, la spesa globale per il raffrescamento estivo è di 802,90€. Meno di 2000 €. Se gli appartamenti fossero tutti eguali, avremmo una spesa annua per il comfort termico pari a 160,4 € per ogni appartamento. Bollette alla mano.
Questa è la storia che più ci ha colpito al convegno The Next Building del 20 maggio tenutosi alle porte di Venezia che ha visto la partecipazione di 350 operatori dell’edilizia e dell’architettura, in grandissima parte progettisti. Un incontro aperto da Francesco Briglia e moderato lungo tutto il corso del tempo da Ennio Braicovich e Massimo Rossetti.
La storia concreta di Viterbo, utile a tutti noi, riferita dall’ing. Luca Fioravanti dell’impiantista Zehnder, ben ci fa comprendere come gli edifici NZEB, a energia quasi zero, siano alla portata di mano.
Una storia che ben si interseca con quella di Hoval, altro impiantista, che per la propria sede di Zanica, alle porte di Bergamo, ha voluto dare il buon esempio progettando e costruendo uno stabilimento con annessi uffici in classe Cened A+ e in classe CasaClima Nature. Anche gli edifici industriali possono risultare efficienti e sostenibili, e a bassissimi consumi energetici, ha messo in rilievo l’ing. Matteo Lombardi di Hoval.
E poi c’è un edificio storico, denso di storia, Palazzo Ricordi, a due passi dalla Piazza Duomo e dalla Galleria di Milano, che l’attenta e ammirevole progettazione dello Studio Parisotto+Formenton ha portato in classe energetica. E’ diventato così l’edificio sostenibile più antico di Milano potendo vantare il record di essere l’edificio più antico al mondo che ha ottenuto la certificazione Leed Gold Core& Shell.
Queste tre storie fuori del comune – una palazzina residenziale, un edificio industriale e uno storico palazzo uffici – hanno fatto da concreto contrappunto durante il convegno veneziano agli interventi dei professori universitari e degli uomini dell’industria dell’involucro. Come Sabatino Faraone dell’omonima azienda sempre in grado di affascinare la platea con gli esperimenti e le prove sulle strutture vetrate come i parapetti tutto vetro. Come Stefano Meneguzzi di Internorm che illustra le nuove frontiere della tecnologia delle chiusure vetrate e l'impegno in consulenza e in ricerca & sviluppo che si trasforma in prodotti d'avanguardia come l'?HF410, la finestra composita con un core di legno ingegnerizzato costituito da sottili lamelle di legno incollate tra di loro e in grado di portare carichi ben superiori e raggiungere un UW pari a 0,70 W/m2K. E di ricerca & sviluppo ha riferito Michael Ferranti di Grafsynergy illustrando la tecnologia V-perfect che non è solo tecnologia di giunzione di profili in pvc per angoli ineccepibili ma rappresenta un salto tecnologico delle chiusure vetrate che consente nuove combinazioni di materiali con un core sintetico come l'inglese Warmcore in alluminio-pvc-alluminio oppure alluminio-pvc-legno e via dicendo. Anche qui tre storie di aziende pronte ad affrontare la sfida NZEB.
E poi il mondo dell’accademia. Un mondo di professori, definiamoli sinteticamente tecnologi dell’architettura, non enorme (purtroppo), altamente qualificato di cui l’industria delle costruzioni ha un forte bisogno. Come il prof. Michele De Carli dell’Università di Padova che ha surfato tra i decreti energetici nazionali del 26 giugno 2015 che regoleranno l’edilizia e l’architettura nel nostro paese per il prossimo decennio e il prof. Piercarlo Romagnoni dello IUAV di Venezia che ha trattato il tema dell’efficienza energetica ed impiantistica per vecchie e nuove costruzioni cercando di individuare le soluzioni impiantistiche a disposizione.
Impossibile in un convegno del genere dimenticare il ruolo delle facciate vetrate, dei componenti finestrati e dei vetri affrontato con profondità e competenza dal prof. Fabio Peron dello IUAV mentre il prof. Franco Laner, sempre dello IUAV, ha incantato l’audience con le affascinanti architetture in legno. Apparentemente fuori contesto, ma assolutamente centrata come tempistica, la relazione sul nuovissimo codice degli appalti del prof. Francesco Vitola del Politecnico di Milano secondo il quale si poteva far di più per allineare l’Italia al contesto europeo.
Infine, ma non meno importante, è da mettere in risalto il ruolo del prof. Massimo Rossetti dello IUAV che ha curato altresì la parte scientifica del Convegno, e che ha svolto la relazione introduttiva sulle nuove architetture che ha portato i trecentocinquanta partecipanti in un mondo di sogno ma anche di profondo segno architettonico facendoli veleggiare tra le innovazioni di futuro, tra nanotecnologie e facciate avveniristiche, tra droni costruttori, BIM ed economia circolare. Lasciando le conclusioni all’indimenticabile Peter Rice: “Non c’è niente di misterioso nel processo dell’innovazione. Ciò che serve è coraggio, attenzione e cura del dettaglio, e soprattutto crederci e cominciare”.
Prossimo appuntamento di The Next Building è per il 23 giugno all'Aula Magna del Politecnico di Torino. Il tema è sempre il “Progettare a energia quasi zero” declinato sul recupero e la riqualificazione energetica degli edifici storici e monumentali senza dimenticare le architetture moderne come il grande intervento Lavazza di Torino.
(eb)
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