Azione congiunta delle organizzazioni datoriali del settore: Ance, Alleanza delle cooperative, Anaepa Confartigianato, Casartigiani, Claai, Cna costruzioni e Confapi Aniem
Contro gli effetti del coronavirus il mondo dell’edilizia rivolge a Governo, Parlamento e istituzioni un accorato appello. Lo firmano le organizzazioni datoriali del settore: Ance, Alleanza delle cooperative, Anaepa Confartigianato, Casartigiani, Claai, Cna costruzioni e Confapi Aniem. E chiedono quattro misure immediate:
-ampliare i limiti e le possibilità di utilizzo degli ammortizzatori sociali ai lavoratori del settore di tutto il territorio nazionale per l’anno in corso;
-sospendere tutti gli adempimenti e versamenti tributari, previdenziali e assistenziali in scadenza;
-garantire liquidità alle imprese con una moratoria effettiva di tutti i debiti a sostegno della liquidità delle imprese, ma anche con l’attivazione immediata, entro marzo, e ampliamento del raggio di azione della sezione edilizia del Fondo di garanzia Pmi, bloccata da quasi un anno;
-ove sia possibile proseguire le attività in piena sicurezza e comunque assicurando l’ordinato svolgimento dei lavori, garantire pagamenti immediati, per gli appalti pubblici in corso di esecuzione, fino alla cessazione dello stato di emergenza con obbligo di adozione mensile di Stato di Avanzamento Lavori (Sal), e immediata partenza dei lavori già aggiudicati.
Consevopevoli del momento le associazioni firmatarie sottolineano che “in questa situazione di grave emergenza e con pieno spirito di responsabilità e sacrificio, la filiera dell’edilizia è pronta a offrire il proprio contributo per garantire la sicurezza e la salute dei cittadini, obiettivi del tutto prioritari. Allo stesso tempo chiede misure straordinarie a sostegno di imprese e lavoratori, affinché all’emergenza sanitaria non si aggiunga un’emergenza economica”.
Un appello dal tono analogo era stato rivolto ieri dal presidente di Unicmi, Guido Faré (vedi news). Contro il coronavirus occorre salvaguardare il settore delle costruzioni, evidenziava con forza Faré. Quindi, servono misure economiche in grado di assicurare la sopravvivenza delle aziende e la continuità di reddito per i cittadini. Occorre rafforzare gli incentivi fiscali per la casa e potenziare in maniera significativa le aliquote di detrazione. Non c’è un minuto da perdere, siglava il presidente dell’associazione dell’involucro e del serramento metallico.
Pur sbloccando il Governo 25 miliardi per le misure economiche, con una comprensibile priorità riservata alle spese sanitarie, non si intravvedono ancora provvedimenti che vengano incontro al martoriato mondo dell’edilizia che non si è ancora ripreso da una crisi che dura 12 anni.
L’immagine ritrae centinaia di caschetti gialli deposti su Piazza Affari, Milano, in occasione di una manifestazione organizzata il 13 febbraio 2013 dalle associazioni delle imprese, degli operatori e dei professionisti dell’intera filiera delle costruzioni per protestare contro l’assenza di misure per i rilancio dell’edilizia. Da allora qualcosa è cambiato ma non molto.
a cura di Ennio Braicovich
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