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Coronavirus. Unicmi: pesantissime incognite

Serramenti e facciate continue: esce il Rapporto UNICMI 2020. L’emergenza Coronavirus può cambiare sensibilmente lo scenario.

Il coronavirus è inevitabilmente al centro del Rapporto Unicmi 1_2020 sul mercato italiano dell’involucro edilizio – Serramenti e facciate continue. Numeri e prospettive del mercato delle facciate, dei serramenti 2020-2021 a cura dell’Ufficio Studi Economici Unicmi sotto il coordinamento scientifico del prof. Carmine Garzia.

Il Rapporto tradizionalmente traccia il bilancio dell’anno appena chiuso per i settori dellefacciate continue e dei serramenti e cerca di individuare delle prospettive per l’anno corrente e quelli immediatamente futuri. Nonostante sia stato chiuso il 28 febbraio, visto il precipitare della crisi sanitaria, gli estensori hanno trovato modo di aggiungere delle utili considerazioni e valutazioni sui possibili effetti del coronavirus.

Se, si legge nel Rapporto, il 2019 è stato caratterizzato da una ripresa incompiuta, per il 2020 si intravvedono pesantissime incognite per l’emergenza coronavirus. Infatti il 2019 ha rappresentato un altro anno di ripresa incompiuta a causa della bassa crescita complessiva dell’economia italiana generata dalle forti tensioni finanziarie che si sono verificate nell’ultimo quadrimestre del 2018. Lo scenario di mercato del 2020 sarà determinato dalla durata dell’emergenza COVID-19. Come uscire, allora, da una crisi che non è solo sanitaria ma anche economica e che sta investendo tutti i settori, edilizia in primis?

Unicmi ritiene fondamentale che gli incentivi fiscali siano rafforzati e resi operativi da subito in modo da sostenere la domanda non appena tornerà la propensione ai consumi.

Secondo il Rapporto Unicmi 2020 sul mercato italiano dell’involucro edilizio, i dati sull’evoluzione del portafoglio commesse dei serramentisti e dei costruttori di facciate sono positivi con l’aumento della percentuale di costruttori di facciate continue e di serramenti metallici che hanno registrato un incremento dell’acquisito rispetto al 2018. La progressione dei costruttori di facciate è stata determinata dalla partenza (in alcuni casi dalla “ripartenza”) di lavori di grandi dimensioni nel mercato nazionale.
Nel 2019 il Rapporto ha evidenziato un miglioramento delle performance economiche e finanziarie dei costruttori di serramenti metallici e di facciate continue, sia per quanto attiene la redditività, sia per la produttività e la solidità finanziaria, il trend, al netto dell’emergenza Coronavirus, sembrava essere positivo e lasciava ipotizzare un ritorno, nel giro di due anni, a valori molto vicini a quelli ante-crisi.

I possibili effetti del coronavirus

Per la sua rilevanza e la attualità riprendiamo dal Rapporto la parte dedicata agli effetti del contagio da coronavirus.

L’emergenza Coronavirus che può cambiare sensibilmente lo scenario
I modelli statistici utilizzati per elaborare le previsioni contenute nel Rapporto non hanno tenuto in considerazione gli effetti dell’epidemia di Coronavirus (COVID-19) attualmente in corso, che si è estesa rapidamente dalla Cina all’Europa.
Gli effetti delle misure di contenimento della diffusione dell’epidemia (quali: blocco dei viaggi, chiusura scule, chiusura delle attività commerciali etc.) hanno effetti diretti sulla crescita di alcuni settori e effetti indiretti sulla crescita economica.

I settori direttamente interessati dalle misure messe in campo per fronteggiare l’epidemia sono: turismo, lusso (per quella parte legata allo shopping dei turisti), trasporti e entertainment. La contrazione avviene nel periodo della stagione meno rilevante in termini di risultato annuale (bassa stagione, con l’eccezione del turismo di montagna). Anche se i dati puntuali sono allarmanti, l’impatto sull’anno in corso dipenderà in gran parte dal protrarsi delle misure messe in atto per fronteggiare l’epidemia.

Le misure di contenimento messe in atto contribuiscono a creare un clima di incertezza che potrebbe portare alla contrazione delle spese per consumi delle famiglie. Questo tipo di spese non ha effetti diretti sugli investimenti nelle costruzioni se si protrae per un periodo relativamente limitato, ovvero inferiore ad un quarter (un trimestre). In caso di durata prolungata la contrazione della spesa per consumi compromette la crescita economica generale. Il clima di incertezza economica si riflette sulle performance delle aziende e quindi dei mercati finanziari, questo genera una contrazione della spesa per gli investimenti, che, con un ritardo di 4-6 mesi, porta al rallentamento nel settore delle costruzioni.

Ipotizzando che le misure di contenimento interesseranno solo il primo quarter dell’anno (gennaio-marzo) del 2020, possiamo stimare l’impatto sulla contrazione della crescita tra il 10% e il 15% in termini annuali. Per cui la crescita nominale attesa degli investimenti nel settore delle costruzioni potrebbe passare dal 2,4% al 2,1% nel 2020, così come la crescita del mercato delle finestre metalliche scenderebbe dall’1,6% all’1,36% e quelle delle facciate dal 4% al 3,4%.

Si tratta di stime provvisorie che dovranno essere riviste quando saranno disponibili i dati preliminari relativi al primo quadrimestre del 2020.

Bisogna, infatti, considerare che in ipotesi di prolungamento delle misure di contenimento dell’epidemia nel secondo trimestre gli effetti sulla contrazione della domanda potrebbero essere pesanti ed arrivare fino all’azzeramento della crescita prevista. Il segmento destinato alla flessione più repentina è sicuramente quello residenziale retail, che risente immediatamente della contrazione di consumi privati. Questo segmento è essenziale in quanto oggi determina il 50% della domanda nel settore dei serramenti e delle facciate ed è oggi largamente sostenuto dagli incentivi fiscali. E proprio gli incentivi fiscali, attraverso un loro forte potenziamento nella percentuale di detrazione, dovranno giocare un ruolo fondamentale per sostenere il mercato non appena terminerà l’emergenza COVID-19 e tornerà una minima propensione ai consumi da parte delle famiglie italiane.
Quindi, le valutazioni sull’impatto del coronavirus dovranno necessariamente essere riviste e aggiornate al termine del primo trimestre.

Unicmi prevede di rilasciare un aggiornamento a fine aprile.

a cura di Ennio Braicovich