Economia

Costruzioni con il segno meno in tutto il mondo

Le prime stime offerte dal Cresme con il "6° Rapporto CRESME Mercato Installazione Impianti” presentato nel corso di un Webinar organizzato da Mostra Convegno ExpoComfort.

Le costruzioni in tutto il mondo soffrono terribilmente a causa del pandemia. E l’Italia non è da meno, anche se incredibilmente soffre meno dei tanti altri. Il rimbalzo avverrà nel corso del 2021 anche se solo nel 2022 si potrà recuperare quando perso. Questo è quanto emerge dal “6° Rapporto CRESME Mercato Installazione Impianti” presentato dal direttore di Cresme Lorenzo Bellicini in occasione di un webinar organizzato da Mostra Convegno ExpoComfort, la fiera dell’impiantistica termoidrosanitaria più importante al mondo.

Lorenzo Bellicini

Il rapporto, realizzato con la collaborazione di CNA, Anima Assotermica e Assoclima, Angaisa e di Mostra Convegno, evidenzia come il contesto economico sia cambiato in maniera significativa nel giro di pochi mesi a causa della pandemia.

Il Covid ha cambiato l’economia mondiale. I numeri sono pesantissimi. Le previsioni di caduta del PIL mondiale vanno da -4,9% (FMI) a -6% (OCSE). Si ipotizza un rimbalzo nella primavera del 2021 con una curva a V ma le dimensioni della ripresa potrebbero non essere tali da recuperare la caduta. Il commercio mondiale cadrà del -11,9%, una cifra enorme. In questo contesto il PIL dell’Italia potrebbe scendere tra il -13% (FMI) e l’8% delle stime più ottimistiche. Occorrerà vedere che cosa succede in autunno.

Che cosa succede nel mondo delle costruzioni?

Lo scenario è pesante, sottolinea Bellicini. La caduta degli investimenti stimata per quest’anno è del 4,7%, una cifra quasi doppia di quella del 2009. Ci si attende anche qui un rimbalzo che probabilmente non sarà in grado di compensare le perdite di quest’anno e solo nel 2022 ci attende una crescita.
Nonostante la dimensione globale della pandemia, i tassi di caduta degli investimenti in costruzioni sono diversi a seconda delle single realtà: Europa (-9,1%), Sud America (-10,7%), Cina (-2,8%) India (-3%), Russia (-8%), USA (-3%). Gli USA erano già in recessione dal 2018. E in Europa? La caduta è diversa nelle singole nazioni: Germania (-2,5%), Francia (-14%), UK (-24,9%). L’Europa a 15 (EU15) scende complessivamente del 10,2%. La Gran Bretagna mostra cifre impressionanti di caduta dovute all’effetto combinato di pandemia e di Brexit.

Costruzioni in Italia

La stima di Cresme è di una caduta dell’8,6% degli investimenti, una cifra che andrà distinta tra un -6,7% nelle nuove costruzioni e un -9,6% nel rinnovo. Pesante la perdita nell’edilizia residenziale: -13%.
Una concausa della flessione, accanto alla pandemia, è imputabile all’arrivo del Superbonus 110% che incide in maniera attendista sul mercato Superbonus e al quale ci si affida per la ripresa nel 2021 nel settore delle costruzioni. Conviene aspettare, segnala Bellicini, in attesa che siano definite le regole entro le quali ci si dovrà muovere. Quindi, il rallentamento da Superbonus si va a sommare alla frenata dell’economia. Solo per il Sismabonus abbiamo davanti un enorme potenziale di mercato che potrebbe utilizzare i nuovi incentivi stimabile in 4 miliardi di metri quadrati, il che fa 10,8 milioni di edifici. Una dimensione da 1000 miliardi euro.
Il Superbonus attiverà un mercato enorme ma più su alcuni segmenti che su altri. Partiranno per primi gli investimenti nelle costruzioni mono- e bifamiliari dove i processi decisionali sono più semplici. Nel frattempo, le richieste di detrazioni per gli interventi da ecobonus di quest’anno, da gennaio a maggio, mostrano una pesante caduta del -16%, una cifra in recupero. L’anno chiuderà in rallentamento con una ripresa significativa nel 2021.

Ricordiamo, ha sottolineato il direttore del Cresme, sempre siamo sempre in presenza di cifre ben al di sotto dei valori dei cicli precedenti e molto al di sotto dell’iperciclo che il settore delle costruzioni aveva vissuto. Quanto all’impatto territoriale del Superbonus, secondo il Cresme esso sarà differente nelle diverse aree della penisola. Gli investimenti emergeranno molto di più al Nord che al Sud.
In conclusione e in grande sintesi, Bellicini così dipinge l’attuale scenario: “Il Superbonus è un’occasione incredibile che però richiede competenza e qualità di offerta. Se oggi vedo un problema principale, non è tanto la domanda quanto la capacità da parte dell’offerta di cogliere le opportunità che il Superbonus pretende in termini di risultati”.

a cura di Ennio Braicovich