Il decreto legge di Governo prevede: 200 miliardi di prestiti garantiti dallo Stato fino al 90% per tutte le imprese, 200 miliardi di garanzie per l’export, potenziamento e semplificazione del Fondo centrale di garanzia per le Pmi, le partite Iva con prestiti garantiti fino al 100%.
Liquidità senza precedenti. Così si presenta il decreto legge approvato ieri dal Governo e che oggi dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Sintetizza così il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri: “Con il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il governo realizza un intervento senza precedenti a sostegno del sistema produttivo italiano. Un vero e proprio bazooka di liquidità, con oltre 400 miliardi di garanzie che portano a più di 750 miliardi il credito mobilitato. Questo intervento non solo punta a difendere e preservare l’intelaiatura industriale del paese dalle conseguenze economiche del Coronavirus, ma aiuterà le aziende gli imprenditori, i lavoratori a ripartire”. L’onere per gestire le garanzie ricade ora sulle banche e sulla loro burocrazia. Mancano ancora misure specifiche per sostenere il mondo delle costruzioni e dell’edilizia in particolare che si trova di fronte a un baratro di cui non v’era bisogno, e che dovrebbero spazio in un successivo provvedimento.
Il decreto-legge introduce misure urgenti in materia di accesso al credito e rinvio di adempimenti per le imprese, nonché di poteri speciali nei settori di rilevanza strategica e di giustizia. Il decreto interviene in sostegno alle imprese in difficoltà con misure specifiche su cinque principali ambiti.
1. Accesso al credito, sostegno alla liquidità, all’esportazione, all’internazionalizzazione e agli investimenti
Le misure adottate prevedono garanzie da parte dello Stato per un totale circa di 200 miliardi di euro concesse attraverso la società SACE Simest, del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, in favore di banche che effettuino finanziamenti alle imprese sotto qualsiasi forma.
Il decreto potenzia anche il sostegno pubblico all’esportazione, per migliorare l’incisività e tempestività dell’intervento statale. L’intervento introduce un sistema di coassicurazione in base al quale gli impegni derivanti dall’attività assicurativa di SACE sono assunti dallo Stato per il 90% e dalla stessa società per il restante 10%, liberando in questo modo fino a ulteriori 200 miliardi di risorse da destinare al potenziamento dell’export.
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2. Misure per garantire la continuità delle aziende
Il decreto prevede una serie di misure finalizzate ad assicurare la continuità delle imprese nella fase dell’emergenza, con particolare riguardo a quelle che prima della crisi erano in equilibrio e presentavano una regolare prospettiva di continuità aziendale.
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3. Rafforzamento dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica e degli obblighi di trasparenza in materia finanziaria
Le norme approvate, al fine di rafforzare nell’attuale contesto di emergenza epidemiologica la disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica, anticipano, con effetto immediato – e nelle more dell’attuazione del decreto attuativo – l’ampliamento dell’ambito di intervento oggettivo della disciplina golden power ai settori di rilevanza strategica del Regolamento europeo n. 452/2019
4. Misure fiscali e contabili
Si interviene con norme urgenti per il rinvio di adempimenti fiscali e tributari da parte di lavoratori e imprese. In particolare, si prevede la sospensione dei versamenti di Iva, ritenute e contributi per i mesi di aprile e maggio, in aggiunta a quelle già previste con il “Cura Italia”.
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5. Ulteriori disposizioni
Il decreto prevede, infine lo spostamento, dal 15 aprile all’11 maggio, del termine concernente il rinvio d’ufficio delle udienze dei procedimenti civili e penali pendenti presso tutti gli uffici giudiziari, nonché la sospensione del decorso dei termini per il compimento di qualsiasi atto dei procedimenti civili e penali e i termini per la notifica del ricorso in primo grado innanzi alle Commissioni tributarie.
Questa è la sintesi del provvedimento. Ora ne attendiamo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
a cura di Ennio Braicovich
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