Eros Chemolli: Finalmente, un pronunciamento a livello di orientamento dal Parlamento Europeo rivolto alla Commissione, al Consiglio e agli Stati membri sullo stato del Regolamento Prodotti da Costruzione
Erano passate poche ore dalla pubblicazione della notizia sulla importante Risoluzione sul CPR da parte del Parlamento EU che, rapidissima, arrivava in redazione la prima reazione. Quella di Eros Chemolli, tecnologo del settore chiusure tagliafuoco ma anche uomo di normazione, attento quindi agli sviluppi della normazione. La Risoluzione del Parlamento europeo chiede a Commissione, Consiglio e Stati membri una revisione ambiziosa del regolamento sui prodotti da costruzione al fine di creare un quadro normativo solido che preveda norme efficaci, armonizzate e facilmente applicabili. E con urgenza. Avere un quadro legislativo chiaro (perché le norme armonizzate EN sono equiparate a leggi con tanto di sentenza della Corte di Giustizia europea) è importante per tutti: clienti, imprese, aziende e artigiani del mondo delle costruzioni. Qui di seguito le riflessioni di Eros Chemolli. (EB).
CPR: tutto fermo, eppur si muove!
Tutta l’attività di normazione del CEN in merito ai prodotti da ostruzione è bloccata da lungo tempo dalla non citazione in GUUE delle norme candidate armonizzate. Eppure, dei movimenti ci sono, addirittura, provenienti dal Parlamento Europeo.
In particolare, finalmente, con una recente Risoluzione il Parlamento Europeo chiede che la Commissione adotti una combinazione di misure a breve termine per eliminare gli arretrati accumulati nella pubblicazione delle norme armonizzate. E chiede misure a lungo termine per migliorare il processo di definizione delle norme armonizzate.
Il Parlamento Europeo sottolinea, inoltre, che ogni revisione del CPR dovrebbe essere in linea con i principi e gli obiettivi del Regolamento (UE) 1025/2012 sulla normazione europea che stabilisce fra l’altro che le norme armonizzate siano redatte dalle Organizzazioni Europee di Normazione (CEN, CENELEC ed ETSI) e non dalla Commissione.
Di fatto, bocciando la volontà della Commissione, di far propria l’attività di normazione tramite il proprio ufficio legale a seguito delle note sentenze.
Bisognerà verificare quanto imperative e mandatorie siano queste richieste del Parlamento Europeo alla Commissione.
Di certo siamo convinti che questi argomenti siano molto importanti, sicuramente complessi. A nostro giudizio affrontati in un fragoroso silenzio fortunatamente rotto da GuidaFinestra che dà un supporto straordinario nel divulgare l’andamento di queste vicende.
In passato abbiamo partecipato attivamente ai survey proposti dalla Commissione Europea sul destino del CPR, cercando anche di ampliare la base di partecipazione con attività divulgativa come webinar e articoli. I risultati di questi sondaggi evidenziano come gli Stakeholders (tutti i potenziali interessati) abbiano manifestato la volontà di mantenere l’attuale CPR (fonte: CEN/TC163 plenary – CCMC Report).
Sarebbe auspicabile ampliare il confronto e la discussione anche nei gruppi di normazione, nelle associazioni, fra i produttori ed i consumatori italiani.
Eros Chemolli, ChemolliFire
a cura di EB
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