L'intervento di Samuele Broglio e il commento della redazione
Abbiamo ospitato stamane. come sempre volentieri, l’intervento di Samuele Broglio sul prossimo (vedi news) decreto sulla commercializzazione dei prodotti da costruzione (vedi news).
Di marcatura CE si parla e si scrive da 25 anni. Nel settore finestre e porte pedonali esterne è obbligatoria dal 1 febbraio 2010, se ricordo bene. Se va bene, il 50% delle aziende produttrici di serramenti esterni (qui ci mettiamo pure persiane, scuri e avvolgibili) redige la dichiarazione di prestazione (DoP) e marca CE. L'altro 50% non sente questi obblighi e opera sul mercato danneggiando chi con impegno e fatica si è messo in regola in questi otto anni.
La situazione è variegata lungo la penisola, come ben si sa, ed è variegata a seconda delle dimensioni e delle attività delle aziende. Siamo di fronte al classico bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto.
La situazione è simile nei settori vicini, come, ad esempio, quello delle schermature solari e delle vetrate isolanti. Proprio ieri abbiamo ospitato l’illuminante intervento audio di Daniele Predari, presidente di Assovetro/Gruppo Trasformatori G, ossia dei grandi vetrai, che (vedi news) denunciava l’assenza di marcatura CE su una parte rilevante della produzione di vetrate isolanti, oltre che l’assenza del gas argon nei vetrocamera ad alte prestazioni termiche.
Il che si presta a ulteriori considerazioni: quali dichiarazione del valore Ug non veritiero, truffa in commercio e via dicendo qualora sia verificata l'assenza del gas argon. Con conseguenze a cascata facilmente immaginabili quale una dichiarazione Uw del serramento non corrispondente al vero da parte del serramentista. Non oso pensare alle conseguenze in cui ci si può ritrovare se poi quel serramento e quel vetro senza argon, laddove lo si era venduto con argon incluso per ottenere un certo valore Ug, sono destinati alla riqualificazione energetica con tanto di detrazione fiscale del 65%.
Ci sentiremmo tutti un po’ defraudati non foss’altro perché una parte del ritorno fiscale al contribuente è pagata con una quota parte delle tasse di chi le tasse le paga.
Vengo al futuro decreto sulla commercializzazione dei prodotti da costruzione ora all’esame del Senato.
Bene fa Samuele Broglio a difendere le microimprese, ovvero tutte quelle attività che comprendono meno di 10 addetti e non superano i 2 milioni di euro di fatturato. E a pretendere un trattamento sanzionatorio differenziato. Mi sembra più che corretto. Un conto è produrre 200 finestre e persiane all’anno. Altro conto è produrne 10 o 100 mila.
Tuttavia il quadro sanzionatorio ci vuole come pure ci vuole un decreto, quello attualmente in discussione, che sostituisca il vecchio DPR 246/1993, quindi vecchio di 25 anni fa, oramai obsoleto. L’arrivo del Regolamento n. 305/2011 ha cambiato radicalmente il quadro normativo. E poi, in tema di controlli e verifiche, il DPR del 1993, pur prevedendoli non si è mai dimostrato efficace. Credo che forse ci saranno state un paio di verifiche ispettive. Ne ricordo una sugli acciai. Non abbiamo mai sentito di parlare di controlli in questo settore.
Non so se dietro il quadro sanzionatorio del futuro decreto ci sia veramente l'esigenza di fare cassa (che è un must perenne per lo Stato italiano). Mi sembra un accenno vagamente populistico. Certamente già oggi l'assenza di marcatura CE prevede oggi quanto indicava Broglio: rimozione del prodotto e ritiro dal mercato. Mai visto uno in 25 anni. Sbaglio? A ciò si possono aggiungere la nullità del contratto e il reato di truffa se la marcatura è fasulla. Anche qui, non abbiamo visto nulla.
Ogni società si regge sul meccanismo premi-punizioni oltre che su tante altre cose. Quando le sanzioni sono chiare e vengono applicate, le cose di solito vanno meglio. Sull’applicazione ci sarebbe tanto da dire. L’arrivo di un sistema di controlli e verifiche previsto dal futuro decreto dovrebbe agevolare le cose. Così speriamo. Voi che cosa ne pensate?
Ennio Braicovich
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere