Contro il dilagante sconto in fattura sui serramenti e i suoi effetti devastanti il rivenditore milanese con successo adotta il finanziamento al consumatore
“Per fortuna abbiamo attivato in tempo il credito al consumo altrimenti l’anno sarebbe stato un disastro da ottobre in poi con il dilagare dello sconto in fattura del 50% sui serramenti”. Così ci dice Marziale Bonasio alla testa, assieme al figlio Andrea, di Thermoinfissi, oramai storico rivenditore milanese di porte e finestre con tre showroom.
Fino a settembre tutto era andato liscio. Grazie alle misure di gestione adottate il budget 2019 prevedeva una crescita del 35%.
Da ottobre in poi, “grazie” allo sconto in fattura e all’articolo 10, il dramma. Spiega Bonasio con schiettezza tutta lombarda: “Si, l’ultimo trimestre è stato davvero drammatico. Da ottobre in poi chi entrava nei nostri showroom chiedeva subito se facevamo lo sconto in fattura. Sono stati tre mesi molto difficili. A ottobre siamo andati sotto il 70% rispetto anno precedente. A novembre eravamo a – 50%. Di dicembre non parliamone: siamo a 50 mila di fattura contro i 400 mila preventivati. Tutto questo a causa dello sconto in fattura. Questa è la sacrosanta verità. Per fortuna il credito al consumo ha arginato le perdite. Se non l’avessimo avuto sarebbe potuta andare veramente peggio”.
Bonasio ha pensato bene di attivare il finanziamento al consumatore finale ai primi di ottobre alle prime avvisaglie di quello che sarebbe venuto dopo. Con schiettezza ci dice: “Eravamo con l’acqua alla gola e abbiamo trovato nel credito al consumo lo strumento per smontare lo sconto in fattura. E ci siamo riusciti”. Il partner finanziario è Fiditalia. Il credito è entrato così nelle procedure aziendale con il programma di preventivazione che lancia contestualmente il calcolo automatico di un possibile programma di rateazione su 12, 24, 36 mese…. Così il cliente sa subito che cosa paga. Le spese della pratica vengono assorbite da Thermoinfissi. La finanziaria dà l’approvazione entro 3 giorni.
Mette in luce il rivenditore: “A fine lavori ci arriva il pagamento da Fiditalia. Quindi, abbiamo eliminato anche questi patemi d’animo grazie alla certezza del pagamento!”.
Lo sconto in fattura ha sconvolto il mercato milanese (e non solo questo). Evidenzia Bonasio: “Cito solo un esempio. Qualche settimana fa Leroy Merlin ci ha scritto per posare le loro finestre a 300 euro a pezzo. Vuol dire aver ordini sopra la testa ed essere disperati con i posatori. In questi ultimi giorni dell’anno chi cede lo sconto in fattura sta chiamando disperatamente tutti i potenziali clienti per cercare di chiudere entro l’anno”.
In generale il mercato però si è fermato a causa dell’incertezza sulle sorti dello sconto in fattura in Parlamento. I preventivi non sono diminuiti come numero ma si sono congelati. Il rivenditore: “Con il sistema di telerilevamento di Mikaline abbiamo verificato che gli indecisi erano tantissimi e che qualcuno, il 10% circa, se n’era andato verso altri rivenditori che proponevano lo sconto in fattura. L’incertezza delle decisioni politiche è stata deleteria”.
Finito lo sconto in fattura con la legge di Bilancio 2020 che viene pubblicata in queste ore in Gazzetta Ufficiale, “a gennaio bisognerà essere agguerriti per recuperare quanto perso”.
Ma se lo sconto in fattura fosse continuato anche nel 2020, che cosa avrebbe fatto Thermoinfissi? Prontamente Bonasio: “ Avevo già sviluppato il piano B con il ricorso a una Esco. Comunque è meglio che sia andata così perché da ottobre non si fa altro che parlare di sconti ma non di sostanza: tecnologia, qualità di prodotto, posa in opera e servizi al consumatore”.
a cura di Ennio Braicovich
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