L’amministratore delegato della Tonini srl, sulla base della storia del settore e della propria esperienza, spiega perché una buona parte delle aziende del serramento – produttori e rivenditori – soffre di crisi di liquidità.
La crisi di liquidità è un fenomeno costantemente lamentato da parecchie aziende del settore, sia produttori di serramenti che di rivenditori di porte e finestre. La crisi economica e finanziaria da Covid-19 che stiamo attraversando e che non ha ancora pienamente dispiegato i suoi effetti sul paese, le famiglie e le imprese, probabilmente lascerà tracce pesanti su volumi di vendita, fatturati, margini e sulla stessa sopravvivenza delle aziende più deboli.
A maggior ragione oggi occorre un maggior controllo della finanza aziendale. Utile però è riflettere sul perché la carenza di liquidità è lamentata da una fascia non piccola di produttori e di rivenditori.
Il problema è affrontato in questa video intervista da Paola Tonini, amministratore delegato della Tonini srl. Produttrice di serramenti in pvc, l’azienda è molto attiva in ricerca & sviluppo al punto tale da vantare al proprio attivo brevetti per serramenti rivestiti in pelle e per serramenti trattati superficialmente con finiture anti PM10 e COV e anti batteri e antimicrobi (rispettivamente purefin e purefin plus).
Tonini spiega perché il settore dei serramenti – produttori di infissi e rivenditori di porte e finestre – mostra in genere una forte carenza di liquidità. Dilazioni incomprensibili di pagamenti, scarsa attenzione alla marginalità e al valore delle proprie prestazioni come la posa in opera, il mancato controllo costante dei numeri dell’azienda sono tra le principali cause del problema.
In quasi tutti i settori, salvo edilizia e serramenti, la merce viene pagata prima e consegnata successivamente, all’insegna della fiducia reciproca. Se poi, occorresse venire incontro a un cliente che non ce la fa proprio c’è sempre il ricorso al credito al consumo che in ogni caso assicura il pagamento del corrispettivo dovuto in pochi giorni dopo l’installazione e il collaudo finale di accettazione.
Suggerimenti? L’imprenditore, grande o piccolo, – sottolinea Paola Tonini – deve avere sempre il controllo dei numeri, della marginalità, dei costi fissi e così via. La posa in opera va remunerata adeguatamente e non va “regalata” perché dietro la posa c’è un grande valore.
Tre consigli in finale:
-controllare sempre la marginalità;
-dare più valore al nostro lavoro
-dedicare più tempo a noi stessi e alle nostre famiglie.
La crisi attuale da Covid-19 deve spingere le aziende a una più accurata gestione di finanza e controllo. La carenza di liquidità nel settore serramenti era emersa recentemente su queste pagine anche nell’intervista all’ing. Roberto Brovazzo, direttore generale di Schüco International Italia (clicca qui).
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