Intervenendo sul Decreto 2456/2017 di Regione Lombardia Erba: “Bene per i condomini lombardi, ma restano le criticità dei ponti termici lineari e le superfici finestrate”
Arriva puntuale ed articolato come sempre il commento dell’ing. Valeria Erba, presidente di ANIT, Associazione nazionale per ‘Isolamento termico e acustico, sul nuovo Decreto di Regione Lombardia sul Decreto 8 marzo 2017 – n. 2456, il testo unico che contiene le disposizioni per l’efficienza energetica degli edifici e per la loro certificazione energetica (vedi news) e che ha suscitato un primo commento di Pietro Gimelli, direttore di Unicmi (vedi news). Ecco le considerazioni dell’ing. Erba che ringraziamo per la netta presa di posizione a favore dell’eliminazione dell'assurdo coefficiente H’T che blocca progetti e opere, e che in modo particolare pone a grave repentaglio le costruzioni vetrate che fanno parte integrante delle architetture moderne. (eb)
Siamo contenti che Regione Lombardia abbia deciso di venire incontro alle difficoltà sorte negli scorsi mesi nella realizzazione di interventi di ristrutturazione importante di secondo livello soprattutto dei condomini.
La criticità in parte riguardava il parametro H’T (coefficiente medio di scambio termico) che fino al mese scorso era da calcolare tenendo sempre conto sia dei componenti opachi che dei componenti finestrati a prescindere dal fatto che si intervenisse o meno su entrambi i sistemi.
Tale indicazione portava implicitamente a richiedere ai condomini di intervenire sia sulle strutture opache che sulle strutture trasparenti; tenuto conto che il condominio può decidere solo sulle parti di sua competenza e i serramenti nelle unità private non sono di competenza del condominio, il risultato era il blocco degli interventi. Nel nuovo Decreto 2456/2017 dell’8 marzo 2017 (pubblicato sul BURL il 20 marzo 2017) Regione ha rettificato questa indicazione, prevedendo che l’H’T debba essere calcolato solo tenendo conto delle superfici oggetto di intervento di proprietà condominiale, andando così a scorporare le parti di proprietà privata.
In questo modo in parte Regione ha risposto a quanto richiesto da più fronti di risolvere una criticità applicativa legata agli interventi sui componenti opachi.
Restano sicuramente aperte ancora almeno due difficoltà: la prima riguarda le trasmittanze limite che risultano difficili da rispettare per gli interventi sugli edifici esistenti a causa dei ponti termici e la seconda che riguarda la valutazione dell’H’T nel caso di interventi su superfici finestrate. Il valore limite di H’T, inteso come trasmittanza media, pari a 0,65 W/m2K o nel caso di ristrutturazione importante di secondo livello e alcuni ampliamenti volumetrici pari a 0,55 W/m2K, è sicuramente difficile da raggiungere solo con i componenti trasparenti. Le soluzioni esistono ma attualmente non sono sostenibili dal punto di vista economico. Per questo problema il gruppo di lavoro CTI che lavora sulle modifiche del decreto di efficienza energetica proporrà al Ministero e di conseguenza alle regioni di eliminare tale parametro lasciando solo le verifiche di trasmittanza.
Tali modiche sostanziali speriamo che il Ministero le valuti non solo dal punto di vista energetico-ambientale ma anche dal punto di vista della sostenibilità economica e sociale.
Ing. Valeria Erba, Presidente ANIT
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