CNA: “Senza liquidità non si potranno pagare stipendi, affitti, fornitori mettendo in crisi famiglie e altre imprese”
Il Decreto liquidità, entrato in vigore ieri, suscita parecchie reazioni nel mondo delle associazioni e delle imprese. Ma si tratta di vera liquidità o di che altro? Il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti esprime preoccupazioni per i tempi e le condizioni di erogazione dei prestiti alle imprese da parte delle banche affermando: “Il rischio è che i soldi arrivino quando è troppo tardi”.
Invece duro, senza mezzi termini, è invece il giudizio di CNA che sottolinea “Il testo non soddisfa l’urgenza di mettere a disposizione di tutti gli operatori economici la minima liquidità necessaria a far fronte alle spese correnti che devono essere onorate per non far saltare tutta la catena dei pagamenti. Senza liquidità non si potranno pagare stipendi, affitti, fornitori mettendo in crisi famiglie e altre imprese. L’automatismo introdotto per la concessione della garanzia, infatti, non assicura neanche per gli importi inferiori a 25mila euro la concessione di credito bancario; lasciando, di fatto, la valutazione del merito di credito, della durata e delle condizioni applicabili in mano alle banche”.
Delusione di CNA anche per la dimensione dell’intervento perché “lo stanziamento di 1.729 milioni di euro, destinato ad incrementare la dotazione del Fondo, potrà assicurare al massimo 20 miliardi di nuovi crediti pari all’1% del fatturato di tutte le imprese che possono essere garantite dal Fondo di Garanzia”.
In questo momento servono provvedimenti veloci ed efficaci, un percorso rapidissimo per mettere a disposizione delle imprese nuovo credito senza burocrazia, senza procedure valutative, a zero interessi, con 24 mesi di preammortamento e 10 anni per la restituzione. E, infine, l’invito a Governo e Parlamento a correggere il decreto liquidità.
a cura di EB
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