Il Decreto Rilancio, già Decreto Aprile diventato per qualche giorno Decreto Maggio, che contiene una numero incredibile di misure continua ad essere un terreno di battaglia. Interessante l'articolo 128 bis Credito d'imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro.
Il Decreto Rilancio, già Decreto Aprile diventato per qualche giorno Decreto Maggio, che contiene una numero incredibile di misure (salute, sicurezza, sostegno alle imprese e all’economia, risparmio e credito, ecobonus e sismabonus) continua ad essere un terreno di battaglia tra lobby politiche ed economiche. Il Decreto Rilancio nel giro di un paio di giorni è stato decimato nella notte di sabato dalla Ragioneria dello Stato passando da 767 a 437 pagine riducendosi a soli 258 articoli. Il massacro è stato tale che per tutto il giorno di sabato si sono susseguite voci di cancellazione dell’ecobonus 110% e di firte compressione perfino dell’ecobonus 50% per infissi e schermature.
A gran fatica nel Decreto Rilancio rimarrebbe l’ecobonus 110% (il relativo articolo 128 è ancora da scrivere) ma valido solo per i grandi interventi plurimi (cappotti isolanti, fotovoltaico, caldaie) mentre, come già anticipato, la sostituzione degli infissi e l’installazione di schermature solari rimarrebbero al 50% pur godendo della possibilità di cessione del credito a banche e finanziarie e della compensazione del credito.
Una novità del Decreto Rilancio che potrebbe essere di un certo interesse per il settore dei serramenti è l’articolo 128 bis Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro.
In esso si legge che: “Al fine di sostenere ed incentivare l’adozione di misure legate alla diversa organizzazione del lavoro e all’adeguamento degli ambienti, ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione in luoghi aperti al pubblico [indicati nell’allegato], [alle associazioni, alle fondazioni e agli altri enti privati, compresi gli enti del Terzo del settore,] è riconosciuto un credito d’imposta in misura pari all’80 % delle spese per investimenti, per un massimo di 80.000 euro, sostenute nel 2020 in relazione agli interventi necessari per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del virus COVID-19, ivi compresi quelli edilizi necessari per il rifacimento spogliatoi, mense, realizzazione di spazi medici, ingressi e spazi comuni; arredi di sicurezza ovvero quelli necessari ad investimenti di carattere innovativo quali lo sviluppo o l’acquisto di tecnologie necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa e le apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti”.
Qui potrebbero trovare applicazione molte opere della serramentistica: bussole di ingresso e di uscita, porte sulle vie di fuga, separatori sui luoghi di lavoro, pareti e protezioni divisorie, pannelli parafiato, magari anche finestre, maniglie, maniglioni, magari dotati di trattamenti antibatterico e antimicrobico. Da offrire come servizio all’intero mondo delle aziende, oltre che per sé stessi.
Per il resto dei 257 articoli del Decreto Rilancio si tratta di attendere qualche ora o qualche giorno.
Foto: doc. Tecnofluid
a cura di Ennio Braicovich
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